Castellanza e il caso mensa: «Piatto unico, bilanciato e porzioni giuste»

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CASTELLANZA – Non più di qualche giorno fa era scoppiata la protesta dei genitori delle Manzoni rispetto alla mensa scolastica: “Porzioni scarse, tanto che i bambini barattano il cibo durante la pausa refettorio”. Questo in sostanza quanto sostenuto da alcuni papà e mamme.

Ora arriva la risposta delle istituzioni comunali e scolastiche e di chi cura il servizio mensa. Tutti sottolineano il lavoro svolto per garantire il servizio in un momento alquanto delicato, ma anche che il menù è stato studiato e bilanciato al punto da garantire ai piccoli un’alimentazione sana ed equilibrata. Con il sindaco Mirella Cerini che dichiara: «Prendo atto delle insoddisfazioni espresse da alcuni genitori delle scuole Manzoni, ma stiamo garantendo, come ogni anno e nella complessità di questo anno, la vigilanza sul servizio mensa da parte degli uffici ed invito a riconoscere gli enormi sforzi messi in campo dalle istituzioni scolastica e comunale per garantire  agli alunni e alle famiglie di Castellanza il meglio possibile dei servizi scolastici  tenendo conto delle norme sul contenimento del contagio a tutela della salute degli studenti e delle loro famiglie».

La modalità di distribuzione del pasto

A seguito dell’emergenza sanitaria da Covid il Miur ha trasmesso il Piano scuola 2020-21 (26/06/2020) per “la pianificazione delle attività scolastiche, educative e formative in tutte le Istituzioni del Sistema Nazionale di Istruzione”.

In tale documento si precisa che il servizio di refezione scolastica, seppur con soluzioni organizzative diverse per ciascuna scuola, deve essere garantito in modo sostanziale, sottolineando il ruolo sociale ed educativo che lo contraddistingue in quanto esperienza di valorizzazione e crescita costante delle autonomie dei bambini.

Le istituzioni scolastiche, di concerto con l’Ente Locale, erano tenute a concordare modalità di erogazione del servizio che garantiscano il distanziamento sociale e che non comportino il sovraffollamento dei locali tra cui la possibilità di doppi turni o di consumo del pasto in aula.

A tale scopo è stata elaborata, una modalità di erogazione del servizio con particolare attenzione al tema del distanziamento sociale. Per tale ragione, le nuove modalità di servizio rendono impossibile utilizzare il refettorio delle scuole De Amicis e comportano la necessità di distribuire la monoporzione in classe; per le scuole Manzoni è stato possibile l’utilizzo quasi integrale del servizio al tavolo nei due refettori, salvo 4 classi che solo nei due giorni di lunedì e mercoledì mangiano in aula in quanto sono presenti sia le classi a tempo pieno sia le classi che frequentano il modulo a 27 ore. Questa gestione degli spazi e dei turni, raggiunta attraverso sopralluoghi e incontri di coordinamento, ha permesso agli alunni delle scuole primarie di Castellanza di scongiurare il consumo di un lunch box in classe.

L’azienda che fornisce il pasto non nasconde la grande difficoltà di riavviare un servizio più complesso rispetto alla normalità. Dispiace che le famiglie non abbiano potuto apprezzare lo sforzo delle persone che lavorano per offrire, pur in queste condizioni dettate dalla necessità di salvaguardare la salute di tutti, un servizio mensa efficiente e sicuro.

Le porzioni

Le “Linee di indirizzo per la ristorazione collettiva in tempo di pandemia” che Ats Insubria ha trasmesso nel mese di agosto insieme alle indicazioni per la riapertura della ristorazione scolastica, hanno sottolineato la necessità di semplificare i menù privilegiando i piatti unici nutrizionalmente bilanciati con una riduzione delle portate.

Quindi non più un primo piatto + un secondo piatto + un contorno, ma più frequentemente un piatto unico, ben studiato dal punto di vista nutrizionale, garantendo i requisiti di food security (apporto di energia e nutrienti adeguato alle esigenze dell’alunno) e food safety (sicurezza microbiologica). I menù e le grammature del Comune di Castellanza sono quelli recepiti dalle indicazioni dell’Ats Insubria. E’ vero: la pandemia ha modificato anche menù, ma a salvaguardia della efficacia della distribuzione delle porzioni e del mantenimento della sicurezza dei cibi.

In merito alle modalità con cui i bambini siedono a tavola

I bambini non sono seduti ai tavoli dei refettori delle scuole Manzoni come rappresentato dall’immagine pre – Covid proposta dalla testata giornalistica. La disposizione dei posti, dei tavoli, i percorsi all’interno della scuola e della mensa, gli orari, le procedure e  le regole di mantenimento del distanziamento e sull’uso dei prodotti igienizzanti e delle mascherine, sono state pianificate in modo  rigoroso e vengono fatte rispettare dalle maestre e dal personale della mensa scolastica.

In particolare è importante tranquillizzare i genitori perché all’interno della scuola nulla può essere scambiato tra alunni e non possono avvenire scambi di pietanze tra gli alunni durante la refezione: le maestre sono presenti durante  il consumo del pasto e come afferma il dirigente scolastico professor Giuseppe Rizzo: «La fase del pasto scolastico costituisce un momento di grande impegno e da cui derivano importanti responsabilità per tutto il personale scolastico;  le docenti ed i docenti del nostro istituto operano e vigilano con rigore sull’attuazione delle direttive che regolano il comportamento degli alunni e del personale all’interno delle nostre scuole e si prodigano quotidianamente affinché le nostre studentesse ed i nostri studenti  vivano il più positivamente possibile il tempo trascorso a scuola durante questo potenzialmente traumatico  periodo storico; dalle verifiche che ho effettuato senza preavviso ho riscontrato lodevole impegno da parte di tutto il personale docente, ausiliario e del personale addetto alla somministrazione;  impegno che ha consentito e consentirà di assicurare giorno dopo giorno un pasto adeguato e sicuro a tutti gli alunni che usufruiscono del servizio. Se le famiglie riscontrano elementi migliorabili li invito sottoporli alla nostra attenzione nei luoghi e con le modalità opportune (ad esempio all’interno della Commissione mensa): adesso non possiamo permetterci di esacerbare gli animi e di creare allarmismo ma occorre collaborare in modo propositivo tenendo sempre ben presente la complessità che caratterizza le comunità scolastiche».

Castellanza, porzioni scarse alla mensa della scuola. I bimbi barattano pietanze

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