Castellanza, indagini chiuse sulla Cps: la procura pronta a chiedere il processo

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CASTELLANZA – Inchiesta Castellanza Servizi Patrimonio: la procura di Busto ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini. Il pubblico ministero Martina Melita si prepara a chiedere il rinvio a giudizio per l’ex direttore della municipalizzata Paolo Ramolini, Sara Costingo, direttrice della farmacia comunale San Giulio e Per Alberto Romanò, imprenditore legnanese.

L’inchiesta è partita dalla denuncia di una dipendente

Ramolini fu arrestato lo scorso 6 novembre in seno alla vicenda. La misura cautelare a suo carico nacque da un’indagine svolta dai carabinieri del nucleo investigativo di Varese in collaborazione con la Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Busto Arsizio, nonché con la collaborazione della Compagnia della Guardia di Finanza di Saronno. L’indagine, denominata “Windows” che è partita dalla denuncia di una dipendente della municipalizzata, è durata circa tre mesi – da aprile a giugno di quest’anno – e ha consentito di far luce sull’illecita gestione della società “C.S.P.”, attiva – come da statuto – “nell’esercizio dei servizi pubblici locali e/o d’interesse generale”, dai servizi farmaceutici a quelli cimiteriali, dalla gestione e manutenzione di centri sportivi, alla gestione del patrimonio immobiliare e delle mense scolastiche. In particolare si è riscontrato che il Direttore Generale della società, rivestendo la qualità di incaricato di pubblico servizio, aveva fatto realizzare lavori a casa della figlia, con costi a carico della municipalizzata (per oltre 13 mila euro) e infine aveva validato orari lavorativi non corrispondenti al vero di una delle sue dipendenti, la direttrice della farmacia comunale di Castellanza, con la quale, durante quei presunti periodi di lavoro si trovava invece in vacanza.

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