Castellanza, la candidatura a sindaco del leghista Soragni tra bluff e tatticismi

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CASTELLANZA – Se la ricerca del candidato sindaco fosse una gara di ciclismo, Angelo Soragni sarebbe l’uomo “messo davanti” al gruppo per tirare la volata (in casa Lega) a Matteo Mazzucco. Il quale, sullo scacchiere del centrodestra, se la dovrà vedere, in vista del traguardo, con Luciano Lista, presidente del circolo cittadino di Fratelli d’Italia. Non si spiega in altro modo il passo indietro del consigliere comunale del Carroccio, seguito, a qualche giorno di distanza, dal ritorno in pista. Che ha spiazzato un po’ tutti negli ambienti politici cittadini. Ma andiamo con ordine.

Liturgie della politica

Il nome buono per la Lega, in tanti lo danno per certo, è quello di Matteo Mazzucco. Che continua a circolare con insistenza. Anche se ufficialmente e all’interno della cerchio leghista, se la dovrà vedere con Angelo Soragni. Il quale qualche giorno fa si è sfilato dal “toto candidato sindaco”, spiegando di non aver alcun ambizione in tal senso, per poi fare mezza retromarcia e lasciar intendere, soprattutto qualora il partito glielo chiedesse, di essere pronto a giocare la partita da leader.

Ma in tanti nel centrodestra (in casa Lega compreso) spiegano questa “danza” come una mossa tattica per coprire le spalle al vero papabile ed evitare di “bruciare” le reali intenzioni del Carroccio. Liturgie della politica, non scritte, ma sempre rispettate e applicate quando tira il vento pre elettorale. E soprattutto in quelle situazioni in cui i papabili sono più di uno e ognuno di essi ha una casacca diversa, seppur in alleanza.

“Big” in attesa

Sotto al tetto dei Fratelli d’Italia intanto tutto tace. E tutti osservano come si muovono le acque. Del resto, anche in questo caso non in maniera ufficiale, il nome è stato messo sul tavolo: Luciano Lista. E a supporto che il partito della Meloni punta a schierare un proprio uomo arriva dai livelli provinciali del partito, dove c’è chi confida che “nei Comuni sotto i 15 mila abitanti, e Castellanza lo è, chiederemo di avere un nostro candidato alla guida della coalizione di centrodestra“.

Uomini in mimetica

Ma in questi giorni, più che sul nome del candidato, le risposte che si vanno cercando nel centrodestra sono all’interrogativo “quale posizione prenderà Paolo Colombo?”, consigliere comunale eletto con Castellanza al centro, poi passato in Forza Italia (lo è ancora?) e che ultimamente ha risfoderato il simbolo della lista civica con la quale si è candidato sindaco contro Mirella Cerini. Che, spiffera qualche osservatore insider, potrebbe anche sostenere la squadra di Partecipiamo. Supposizioni al limite della fantapolitica? Può essere. Ma anche no.

E qui entra in gioco il futuro dell’ex seminario del Camilliani, sul quale tema tutte le opposizioni, ma in particolare Michele Palazzo e Mino Caputo hanno chiesto più volte chiarezza. Senza ottenere risposte. Nè da Palazzo Brambilla e neppure dalla Fondazione della casa riposo, che ha tra i propri membri Giuseppina Macchi, candidata con Castellanza al centro e, che dovrebbe essere punto di riferimento per le minoranze. Ma che con i suoi silenzi alle richieste di chiarimento ha dato spazio alle illazioni. Che non sempre lasciano il tempo che trovano. Di certo c’è che, prima o poi, nel centrodestra si arriverà a chiedere a Colombo di fare chiarezza su quale “abito” vorrà indossare in una campagna elettorale che si preannuncia molto più che frizzante.

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