Castellanza, la Lega punta su Mazzucco sindaco, ma FdI gioca la carta Lista

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CASTELLANZA – Fuori i secondi. Sul ring del centrodestra dei candidati alla poltrona di sindaco rimangono solo due papabili: Matteo Mazzucco della Lega e Luciano Lista di Fratelli d’Italia.

Asse Lega – Fratelli d’Italia?

Sembra certo, ma non è detto. Perché la volontà è quella di celebrare il matrimonio tra tutte le forze politiche di centrodestra, Ma in Lega non mancano ragionamenti che ipotizzano, ancora oggi, una corsa in solitaria. In due parole: se i patti non saranno chiari l’amicizia non sarà lunga.

Insomma sul piano tattico le situazione non è ancora cristallizzata. Sui nomi però tutti stanno iniziando a ragionare. In primis la Lega e Fratelli d’Italia, ovvero i due cilindri più potenzi del centrodestra. Visto che Forza Italia non ha altre alternative se non quella di portare acqua al mulino. Insieme a Castellanza al centro, formazione con l’abito civico il cui referente è Paolo Colombo, il quale gravita in orbita berlusconiana.

In casa Lega

La Lega, che al momento è il primo partito della coalizione, ha già fatto sapere di voler mettere la propria bandiera sul candidato sindaco. E, dopo il passo indietro di Angelo Soragni, l’ipotesi più gettonata è un nome giovane, ma non alle prime armi come esperienza politica: Matteo Mazzucco. Già candidato sindaco nel 2001 con la lista Promuovere Castellanza e nel 2016 tra le fila della coalizione di centrodestra a sostegno di Marinella Colombo.

Attenti ai Fratelli

Ma la strada “Mazzucco candidato” non è del tutto in discesa. Poiché anche Fratelli d’Italia, che ha da qualche mese aperto un circolo in città, nutre ambizioni e mette sul tavolo le proprie carte. E un ticket politico. Il nome in questo caso è quello di Luciano Lista, coordinatore cittadino del partito della Meloni, consigliere comunale a Cislago, dove solo qualche giorno fa ha agito da regista e da salvatore della baracca di una giunta sull’orlo del baratro. Presa per i… capelli e con un sostegno esterno proprio dei meloniani, i quali (ufficialmente) non hanno avanzato richieste di posizioni in giunta. Motivo? Dicono, sia per tenersi le mani libere a Cislago, ma anche su altri scenari. Castellanza appunto, dove Lista di fatto è tornato ufficialmente sulla scena politica e dove non è certo arrivato in città per bere una bibita all’inaugurazione del circolo.

The game

Insomma i nomi sul tavolo, in vista di accordo abbozzato ma non ancora sancito, potrebbero dare vita a un derby interno al centrodestra, con la consapevolezza che l’esito non dipenderà solo dai livelli cittadini del partito. Ma anche dal posizionamento delle pedine su uno scacchiere più ampio. Almeno tanto quanto è grande la provincia di Varese. L’anno prossimo, infatti, al voto andranno anche le big: Varese, Busto e Gallarate. E forse anche per questo c’è chi è pronto a scommettere che tra i due potrebbe spuntare un terzo. Che al momento però non c’è.

E nell’attuale scenario Forza Italia deve fare buon viso alla cattiva sorte che sta attraversando. Tanto che, racconta qualche ben informato, ha già fatto sapere di non voler essere coinvolta più di tanto nella disputa sul nome. Anche se, sostiene più di una voce, i forzisti sono pronti a “spingere” il candidato del Carroccio.

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