Le minoranze di Castellanza: «Usate i soldi delle multe per pagare il servizio del nido»

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CASTELLANZA – «Teniamoci il Soldini e sosteniamo i costi con i soldi della multe». Sulla questione dell’esternalizzazione dell’asilo nido le minoranze di Castellanza non si arrendono. E hanno tenuto una conferenza stampa, oggi giovedì 2 maggio, durante la quale hanno fatto quattro conti e messo sul tavolo una proposta per evitare una scelta dell’amministrazione che, a chiare lettere, hanno sempre detto di non condividere. Sia sotto il profilo politico, sia sotto quelle economico.

I conti della minoranze

«Una delle giustificazioni addotte da questa amministrazione sulla questione asilo nido è quella economica», dicono Angelo Soragni (Lega), Paolo Colombo (Forza Italia), Mino Caputo (ex Partecipiamo) e Michele Palazzo (Sognare). I quali poi approfondiscono: «Il Soldini costa al Comune 300 mila euro. Da qui occorre però togliere i 70 mila del contributo comunale, che di per sé non è un costo di gestione. Sul fronte delle entrare invece si registrano 150 mila euro. Ciò significa che il gap da coprire è di circa 80 mila euro. Insomma riteniamo che esternalizzare un servizio strategico per una comunità, qual è quello di un nido, per meno di 100 mila euro sia una scelta politica sbagliata». Non solo. Le opposizioni poi puntano il dito su quanto il Comune andrebbe a risparmiare: «Un’inezia – dicono – poiché pare che la cifra si aggiri attorno ai 20 mila euro. Insomma, proprio non capiamo poiché si sta portando avanti con ostinazione una scelta così impattante a fronte di cifre economiche non esagerate».

Dove prendere i soldi

Il primo timore delle minoranze è che quel gap di 70 mila euro (ovvero la differenza tra entrate e uscite, escluso il contributo comunale) possa «essere colmato dal privato che prenderà in mano il nido con l’aumento delle tariffe». I consiglieri di minoranza insomma, non credono a tutte le rassicurazioni fornite a più riprese dall’amministrazione comunale su costi, garanzia dei posti di lavoro e qualità didattica e del servizio. E insistono sul mantenere in pancia a Palazzo Brambilla il Soldini. «Se davvero mancano soldi – dicono – li si prenda da quelli incassati dalle multe. Stiamo parlando di 800 mila euro nel 2018. Sappiamo che il 50 per cento degli introiti dalle contravvenzioni deve essere investito su manutenzioni stradali. Ma visto i numeri, almeno 400 mila euro possono essere utilizzati per mantenere i servizi importanti come ad esempio proprio quello del nido».

Ciò che la politica divide il sindaco unisce

I consiglieri di opposizione presenti oggi in conferenza stampa sono stati eletti in liste differenti. Mino Caputo addirittura con la squadra che ha vinto. Ma le divisioni che hanno caratterizzato la campagna elettorale sembrano ormai essere superate a fronte di una serie di tematiche, ma soprattutto di un unico denominatore: la maggioranza Cerini e le scelte (non condivise) fatte. Che ogni volta danno vita a convergenze che, solo un paio di anni fa, erano impensabili. Tanto da farli sembrare un unico gruppo consigliare. Già perché sul nido, ma anche su polo chimico e sedime ferroviario le minoranze tutte insieme, stanno portando avanti una battaglia comune e una strategia condivisa da leghisti, forzisti, esponenti di Insieme e futuro, sinistra storica e civici. Tutti, per il momento, sullo stesso fronte.

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