Castiglione Olona, scavi alla Collegiata. Scoperti un’antica cisterna e altri reperti

collegiata castiglione

CASTIGLIONE OLONA – Un’antica cisterna e numerosi reperti che aspettano solo di essere studiati in maniera approfondita. Sono gli importanti risultati della campagna di scavo in corso presso la Collegiata di Castiglione Olona. Un’attività coordinata dal dottor Roberto Mella Pariani.

Iniziativa promossa per i 600 anni della Collegiata

Lo scavo archeologico è stato promosso dal Museo della Collegiata in vista dei 600 anni della celebre basilica di Castiglione Olona. Un anniversario che sarà festeggiato il 7 gennaio 2022. Un primo sondaggio è stato realizzato a novembre 2020, in relazione al progetto Collegiata Terra Cielo, finanziato da Fondazione Cariplo. Per eseguire in sicurezza le attività del cantiere è stato ritenuto necessario indagare il sottosuolo, in ragione delle informazioni già possedute grazie alle indagini geofisiche di fine anni Novanta. Queste segnalavano la presenza di una grande cavità, dai margini molto regolari, la cui sommità era poco sotto al piano di calpestio.

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Scoperta un’antica cisterna piena d’acqua

Grazie a queste preziose indicazioni l’archeologo ha circoscritto un’area precisa, di cui si è scelto di indagare una porzione marginale, ed ha intercettato la volta in mattoni di un ampio spazio sotterraneo. Si è quindi proceduto ad una prima semplice verifica, attraverso un foro e l’inserimento di una sonda. Il risultato non è tardato ad arrivare: è stata trovata un’antica cisterna ancora piena d’acqua. Una scoperta molto interessante, poiché il ritrovamento coincide con quanto testimoniato in una fonte storica dell’epoca di Branda Castiglioni. Nel 1431 Francesco Pizolpasso, vescovo di Pavia e futuro arcivescovo di Milano, fu ospite del Cardinale e l’anno successivo descrisse in una lettera tutto ciò che aveva potuto vedere a Castiglione Olona. Nel suo racconto viene citata la presenza di una cisterna, alimentata dall’acqua piovana convogliata dai tetti. All’epoca poter disporre di acqua era una necessità primaria, in un contesto privo di acqua sorgiva.

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Altri scavi e altri reperti

Lo scorso 31 maggio è stata avviata una nuova fase di scavo archeologico che ha portato alla luce l’accesso alla cisterna. In attesa di ulteriori sviluppi, emerge già l’eccezionalità del ritrovamento: potranno infatti essere studiati reperti trovati nella terra finora smossa, come frammenti di ceramica o parti di recipienti in pietra ollare, annerite dal fuoco. L’analisi di queste testimonianze del passato potrebbe aiutare gli studiosi a mettere a fuoco qualche capitolo della storia pre-Branda, come già accaduto per lo scavo condotto nel 2002 presso l’edificio oggi adibito a Locanda della Collegiata.

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