Cavaria, Valle del Boia sorvegliata speciale: «Troppi deficienti in giro»

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CAVARIA CON PREMEZZO – «Una quarantina di persone in pochi giorni. All’interno del Parco della Valle del Boia (la foto è di repertorio). Passeggiano. Stanno insieme. Gli agenti li hanno visto scappare dalle grigliate al loro arrivo. E davvero possibile essere così stupidi? Dovrebbero vergognarsi». Franco Zeni è il sindaco di Cavaria con Premezzo. Franco Zeni è un vigile del fuoco. Ha rischiato la vita in diverse occasioni. Anche oggi, dopo aver passato la giornata in Comune a Cavaria, è uscito per andare a lavorare al comando provinciale del Corpo di Varese.

Lettere ai vicini e al Parco

Di vita e di morte se ne intende. Ed è sconsolato e parecchio arrabbiato per quanto vede sul territorio del comune che amministra. Gente a spasso «Nel parco come se nulla fosse – spiega – Lei crede che il 13 aprile riapriranno? E lei crede che se questo accadrà il Primo Maggio non richiuderanno tutto perché i contagi sono tornati a salire? Perché con questo atteggiamento da menefreghisti è questo quello che accadrà». Zeni ha inviato una lettera ai sindaci dei Comuni di Besnate, Jerago e Gallarate. I primi due a loro volta parte del Parco, l’ultimo semplice confinante. «Spero ci diano una mano – spiega – Gallarate non c’entra ma mi auguro in un aiuto comunque. Il parco è chiuso ma la gente fa finta di non saperlo. Chiudiamo, lo chiedo con questa lettera alla presidenza del parco stesso, che i varchi siano chiusi. Da oggi (venerdì 10 aprile) sul territorio di Cavaria gli accessi all’area saranno presidiati. Spero si faccia altrettanto altrove».

Fingono di non sapere che i parchi sono chiusi

La missiva è stata inviata anche alla compagnia carabinieri di Busto e alla stazione dell’Arma di Cassano Magnago. «Fanno già moltissimo – spiega Zeni – Qui la gente ci prende in giro. Staccano i cartelli che vietano l’accesso all’area per via delle restrizioni da Coronavirus e, quando vengono fermati dicono: “Non sapevano niente. Non c’erano cartelli”. Allucinante la stupidità di molti». Anche perché la scusa è tanto sciocca da essere incredibile. Basta accendere la Tv o aprire i social, mica leggere un giornale che serve un minimo di concentrazione, per sapere che il decreto Conte vieta l’accesso ai parchi. Anzi vieta proprio di uscire di casa se non per ragioni di lavoro, salute e spesa. Nulla che si possa trovare con una grigliata nel parco. «Eppure arrivano dagli altri Comuni – spiega Zeni – Passano nella parte alta della zona dove c’è la farmacia. L’autocertificazione se la giocano su quello, poi vedono la pattuglia e tornano indietro».

Volontari per i presidi tolti a chi ha davvero bisogno

Le multe fioccano. «La verità è che io ho un solo agente della polizia locale a disposizione – conclude il sindaco – E da oggi dovrò togliere questo agente e i volontari della protezione civile da servizio straordinario che fanno per presidiare gli accessi al parco. Il servizio che svolgono è di sostegno a persone fragili, che hanno davvero bisogno di aiuto. Anziani che rispettano le regole e restano in casa. Per il bene di tutti. Ai quali i volontari portano spese e medicine. Per colpa di questi deficienti, che non possono rinunciare a una grigliata nel parco rischiando di allargare il contagio, io devo spostare delle persone che fanno un servizio a chi se lo merita». C’è qualcuno che si vergogna? Speriamo di sì. «A Pasqua e Pasquetta intensificheremo i controlli – e le multe vanno dai 300 ai 3mila euro – Perché sono sicuro che saranno così irresponsabili e noncuranti degli altri da uscire per un bel pic nic nel parco. E ripeto: lei crede che il 13 aprile riapriranno? Se sì, il Primo Maggio chiuderanno di nuovo perché i contagi saranno tornati a salire. Per colpa di questi irresponsabili».

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