Musica per la Croce Rossa, gli M81 invitano a donare con i Tears for Fears

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CERRO MAGGIORE – Nel 1982 fu il singolo “Mad World” a far conquistare ai Tears for Fears il loro primo successo da alta classifica; il famoso brano dell’album “The Hurting” è stato ora rivisitato dagli M81 insieme a Michael Manring, icona mondiale del basso elettrico, per invitare a fare donazioni alla Croce Rossa italiana. Come ha dichiarato la band di Legnano, la cover è «dedicata alle vittime del coronavirus in tutto il mondo, alle persone che hanno perso i loro cari, a chi lotta fra la vita e la morte e a chi, coraggiosamente, combatte in prima linea per salvare vite umane».

Stringersi in un abbraccio virtuale

I musicisti, ognuno nella propria abitazione, hanno registrato le varie tracce del pezzo per poi arrivare al risultato finale, pubblicato sabato 5 aprile con il video realizzato dal regista Andrea Papini che mostra le immagini dell’emergenza sanitaria in corso, alternandole a quelle del gruppo. «In questo periodo di quarantena, abbiamo deciso di stringerci in un abbraccio virtuale, realizzando il filmato con il contributo di un ospite veramente speciale: Micheal Manring, un caro amico di vecchia data che ringraziamo di cuore», hanno commentato gli M81, che sono formati dal batterista Marco Maggiore (di Cerro Maggiore), dal chitarrista Fabio Beltramini (Legnano) e dal bassista Andrea Fossella (Pregnana Milanese).
L’invito è ad aiutare chi sta aiutando: col brano, la band lancia un appello a fare donazioni a supporto della Croce Rossa italiana. «In questo momento ognuno di noi è colpito da quanto sta succedendo nel mondo a causa del coronavirus», ha spiegato Maggiore. «Da un confronto avuto con una persona a me cara e impegnata in prima linea sul fronte dell’emergenza, la canzone “Mad World” mi è tornata alla mente come un flash. E così l’ho proposta ai ragazzi: ognuno, nella sua abitazione e nel suo studio, ha inciso la sua parte. Per quanto riguarda l’arrangiamento ho pensato a una ritmica che fosse serrata, ripetitiva per trasmettere uno stato di tensione, quasi di colpo al cuore. Che è quello che stiamo vivendo in questi giorni».

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Un modo per reagire a ciò che sta accadendo

«Con “Mad World” volevamo cercare di sentirci meno impotenti davanti a quello che sta accadendo nel mondo, un modo per far sì che il nostro lavoro potesse diventare utile alla gente», hanno raccontato gli M81. La band è una creatura di Maggiore, che vanta collaborazioni con il leggendario Grammy Award Eumir Deodato, produttore di Frank Sinatra, Aretha Franklin e Phil Collins, e ha suonato per Sting e Zucchero. «È un progetto giovane, al quale appartengono anche Fabio Beltramini e Andrea Fossella che mi hanno già accompagnato in precedenti esperienze artistiche», ha sottolineato il batterista.
«È nato perché il loro apporto è fondamentale: preferisco concentrare l’attenzione su questa nuova realtà piuttosto che su qualcosa unicamente a mio nome. Certo, il prodotto finale è sempre riconducibile a me, come se fosse uno pseudonimo, il mio nome d’arte, ma abbraccia tutti: M sta per Marco, poi coincidenza ha voluto che fossimo nati tutti e tre nel 1981». La formazione vanta all’attivo l’album “PassWords”, che ha avuto come ospite Manring, membro dei Montreux e allievo di Jaco Pastorius, e i singoli “Around Around” e “Wishlist”, quest’ultimo cover del celebre brano dei Pearl Jam; ma il vero modello è Peter Gabriel, omaggiato con una reinterpretazione di “Sledgehammer”.

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