Centri estivi, il caso si sgonfia. Cerana: «Come nel 2021? Era la nostra proposta»

BUSTO ARSIZIO – Tanto rumore per nulla oppure dietro al caso dei centri estivi comunali c’è qualcos’altro? Dopo le levate di scudi dei sindacati – divisi tra la diplomazia delle sigle firmatarie di contratto (Csa, Cgil e Uil) e le barricate delle sigle di base (Adl e Al-Cobas) – esce allo scoperto l’assessore alle politiche educative Daniela Cerana. Che spiazza tutti, affermando che «il modello del centro estivo dello scorso anno, che aveva funzionato molto bene e soddisfatto i genitori dei bambini, era stata la nostra proposta iniziale, che la dirigente al personale e all’istruzione ha presentato al tavolo con le organizzazioni sindacali. Loro hanno risposto che non andava bene e io ho fatto una proposta alternativa per il centro estivo».

Non solo centri estivi

L’assessore Cerana respinge dunque al mittente la responsabilità del mancato accordo sui centri estivi comunali 0-6 anni. «Se si parla solo di centro estivo, che era il tema all’ordine del giorno della riunione a cui si fa riferimento» chiarisce l’esponente di Fratelli d’Italia. «Se si parla di altro, come dell’orario di lavoro, quel tema non è oggetto di commissione trattante». Sarebbe dunque altro il vero oggetto del contendere. Cerana non chiude la porta, ma invita a focalizzarsi sulla partenza dei centri estivi: «Dove ci sono margini di discussione si può discutere, dove c’è una normativa si applica la normativa. Io esprimo dei desideri e degli orientamenti, ma poi spetta al dirigente contrattare».

L’accordo

Dunque il caso sembra proprio destinato a sgonfiarsi: nei prossimi giorni, tra oggi 15 giugno (con l’entrata in servizio della nuova dirigente al personale) e lunedì 20 giugno, è prevista la convocazione di un nuovo incontro tra le parti, che presumibilmente avrà sul tavolo la riproposizione del modello dei centri estivi del 2021. «Il mio sogno è di migliorare ulteriormente un servizio già di per se molto valido – afferma l’assessore Cerana – in quest’ottica è stata promossa un’indagine conoscitiva sulle esigenze delle famiglie, che indicano la necessità di dedicare più ore ai centri estivi. L’obiettivo che intendo perseguire è di venire incontro alle esigenze delle famiglia. Ma nessuno vuole imporre nulla al personale, e soprattutto non da subito. Costruiremo un percorso insieme, nel rispetto delle normative e dei contratti». Intanto, al netto del “sindacalese” e del “politichese”, i centri estivi, dal 1° luglio, sembra proprio che potranno partire. Alle stesse condizioni dello scorso anno.

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