«Creiamo valore e progettiamo il futuro», nel 75° di fondazione Confapi rilancia la sfida

Da sinistra: Piero Baggi, Guido Guidesi, Marco Tenaglia e Maurizio Casasco

VARESE – “Creiamo valore e progettiamo il futuro”. Una frase breve, ma densa di significato. Parole che danno sostanza al tessuto produttivo composto dalla Piccole e medie imprese del Varesotto e della Lombardia, che fissano l’orizzonte verso il quale bisogna tendere e che hanno fatto da filo conduttore in tutti gli interventi istituzionali che hanno caratterizzato l’assemblea generale dei soci e la celebrazione dei 75 anni di fondazione di Confapi.

Traguardo importante e obiettivi raggiunti

Ricco il parterre di ospiti presenti al Golf club di Luvinate, location individuata dall’associazione di viale Milano per l’appuntamento annuale. Oltre al presidente e al direttore di Confapi Varese Marco Tenaglia e Piero Baggi, erano presenti: il presidente nazionale di Confapi Maurizio Casasco, l’assessore regionale alle attività produttive Guido Guidesi, il sindaco di Varese Davide Galimberti e il vicesindaco Ivana Perusin, l’europarlamentare Isabella Tovaglieri, il senatore Stefano Candiani, il deputato Matteo Bianchi (in collegamento video), il presidente di Univa Roberto Grassi, il direttore di Confesercenti Rosita De Fino e i presidenti territoriali delle altre province di Confapi.

Punto di riferimento

«Posso dire che abbiamo creato una realtà associativa rinnovata – ha dichiarato Marco Tenglia, che ha festeggiato anche i suoi cinque anni da presidente – Oggi Confapi svolge un importante ruolo rappresentativo istituzionale ed è al servizio delle imprese e per i nostri imprenditori siamo un punto di riferimento». E ancora sui grandi cambiamenti in corso: «Regge il settore informatico e quello dei servizi digitali, cresce l’attenzione per le nuove tecnologie, ma il manifatturiero, che è stato “ridisegnato” continua e continuerà a caratterizzare il sistema produttivo del nostro territorio». Tenaglia ha anche toccato il tema della guerra, «l’invasione di uno Stato sovrano ci ha riportato indietro negli anni», ha parlato di Europa, di pandemia e delle sfide che gli imprenditori sono chiamati ad affrontare».

Servono risposte

«Non abbiamo bisogno di cambiare il nostro sistema produttivo – ha esordito il presidente nazionale Casasco – le PMI sono una realtà economica e sociale. Danno lavoro, non delocalizzano e pagano le tasse. Abbiamo invece bisogno di essere supportati. E alla politica chiediamo concretezza. Concretezza e risposte. Gli imprenditori vogliono sapere dai partiti quale politica industriale intendono portare avanti, vogliamo sapere se stiamo dalla parte degli Stati Uniti, da quella della Russia o dalla parte dell’Europa. Ci dicano cosa pensano con chiarezza del reddito di cittadinanza e, visto che è tema di strettissima attualità, del salario minino. Ma anche se il Paese è pronto ad affrontare un eventuale ripresa del Covid in autunno».

Al fianco delle Pmi

Di difesa del sistema PMI ha parlato anche l’assessore regionale Guido Guidesi: «Non si può cambiare, anzi dobbiamo continuare a sostenerlo. Come ha fatto Regione che l’anno scorso ha messo a terrà il 90% dei fondi assegnati al mio assessorato per rispondere alle esigenze degli imprenditori». Guidesi ha poi chiuso il suo intervento sulla necessità dell’autonomia fiscale, «che non è una questione politica, ma una necessità economica per la Lombardia, regione che grazie alla capacità di fare sistema è riuscita a superare un momento complicatissimo come quello pandemico e può vincere le sfide che ci riserverà il futuro».

I premiati

Al termine degli interventi sono state premiate le aziende associate dal 1981 e dal 1992: la Lavorazione Alluminio Brenta, la Generalplast di Jerago con Orago, la Felmoka di Malnate, la Datexel di Tradate e la Hardblock di Solbiate Arno.

Due i riconoscimenti consegnati. Il primo a Giuseppe Gibilisco già assessore e poi sindaco della città di Varese dal 1978 al 1985; membro del Consiglio regionale della Lombardia dal 1985 al 1990 e dal 1992 al 1995. Infine, consigliere comunale di Cugliate-Fabiasco. Vicino agli ambienti cattolici, ha promosso la visita di papa Giovanni Paolo II a Varese il 2 novembre 1984, vanta un importante legame con Renato Guttuso. E’ entrato a far parte della squadra di Confapi Varese come Legale dell’Associazione dal 1977. Il secondo ad Alberto Spotorno, titolare di Pa.Co Italiana, imprenditore e, con la sua azienda, iscritto ad Api Varese da oltre 47 anni.