Cassano, Coghi pronto a offrire il vicesindaco a Dabraio. Patto Lega-Pd?  

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CASSANO MAGNAGO – E’ un giorno sabbatico quello dopo l’esito delle urne. Tra due settimane c’è il ballottaggio ma ieri, 14 giugno, «ci si evitava scientificamente per non parlarne», racconta uno dei tanti protagonisti delle Amministrative 2022 di Cassano. Dopo mesi di intensa campagna elettorale, a tutti sono servite 24 ore di decompressione per riordinare le idee e ricaricare le batterie. Ma da oggi si torna a fare sul serio, perché le strategie saranno decisive, tanto per chi dovrà affrontare il secondo turno ma sopratutto per chi è rimasto fuori. 

Il 44% da conquistare 

La grande frammentazione lascia ampie praterie da conquistare. Osvaldo Coghi (20,37%) e Pietro Ottaviani (35,61%) hanno intercettato soltanto poco più della meta dei  votanti. C’è dunque un 44% di elettorato attivo da convincere ed è inutile dire che, facendolo tornare ai seggi il prossimo 26 giugno, può aumentare il divario ma anche ribaltare lo scenario attuale che vede il candidato della Lista Poliseno e di Fratelli d’Italia in netto vantaggio rispetto al vicesindaco uscente, sostenuto da Forza Italia (il suo partito) e Lega

L’ago della bilancia

Il più ricercato in questo momento è Rocco Dabraio (15,92%) di Progetto Cassano 2032. Porta in dote un pacchetto di 1.373 voti depoliticizzati che possono diventare l’ago della bilancia. Coghi lo sa bene, tant’è vero che, si dice, sarebbe pronto a offrirgli il ruolo di vicesindaco per tentare il clamoroso ribaltone. Ma i contatti sono fitti anche con il gruppo di Ottaviani che – con l’eventuale endorsement di Dabraio – si avvierebbe a una vittoria in carrozza. Per ora la strategia di Progetto Cassano 2032 è l’attendismo. Il gruppo si riunirà soltanto giovedì per analizzare l’ottimo risultato del primo turno e capire come metterlo a frutto senza snaturare la sua proposta e dunque tradire la fiducia dell’elettorato. 

Gli esclusi

Tommaso Police (Pd), il grande escluso dal ballottaggio, di voti ne ha persino 200 in più, ma è molto più difficile spostarli. Impresa ardua, infatti, convincere il popolo del Borgorino a tornare ai seggi per votare un berlusconiano. Eppure si dice che già prima del voto, in nome dell’anti-polisenismo, ci sia stata una stretta di mano tra Pd e Lega per siglare un patto di mutuo soccorso chiunque dei due fosse andato al ballottaggio. Una strategia, del resto, già vista dieci anni fa quando Stefania Federici invitò i leghisti a votare Mauro Zaffaroni. Una strategia che però, nel 2012, si rivelò fallimentare. 

Sostegno nascosto 

C’è infine il 9% di Stefania Passiu da considerare, 775 voti che guardano a sinistra e che – come tali – anche in questo caso è difficile farli virare su uno dei due candidati ancora in corsa. Difficile, dunque, che Cassano Futura possa palesemente schierarsi tra due settimane. Ma considerando che, se vince Coghi, Passiu per una manciata di voti resta fuori dal consiglio comunale, ecco che l’indicazione sottotraccia potrebbe essere quella di votare Ottaviani. Non perché è il male minore, ma semplicemente per spirito di sopravvivenza. E così Passiu, dopo essere risultata decisiva per la sconfitta di Police, potrebbe diventare decisiva per la vittoria di Ottaviani. Niente male per chi, fino a ieri, la considerava un oggetto estraneo della politica cassanese. E per il Pd che, ai tavoli del centrosinistra, l’ha clamorosamente snobbata finendo per farsi del male da solo. 

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