Città dei servizi e popolazione in calo: la Camera di Commercio fotografa Varese

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VARESE – 8 imprese su 10 a Varese sono operative nel terziario. È quanto emerge da un’analisi statistica compiuta dalla Camera di Commercio sul capoluogo di provincia. Sotto il profilo demografico la città giardino registra un calo cominciato nel 2019 e acuito dal Covid. La percentuale degli stranieri è superiore al resto della provincia, così come l’età media. In ambito turistico il 2020 ha subito un calo di presenze intorno al 60%.

La città del terziario

L’Ufficio Studi e Statistica della Camera di Commercio di Varese ha diviso la provincia in 12 aree omogenee per caratteristiche socio-economiche. Il primo studio completato è quello relativo alla città capoluogo. Un dossier da cui emergono dati interessanti, che aiutano a comprendere meglio la vocazione economica della città giardino. 7.132 le imprese attive alla fine del 2019, l’11% del totale provinciale, con un calo del 3,8% negli ultimi 5 anni. Il 78% delle unità locali di Varese opera nel terziario, incluso il commercio (29%), evidenziando valori di molto superiori alla media provinciale (66%) e tipici di un capoluogo di provincia che concentra molte attività di servizi. Varese risulta specializzata in particolare nelle attività finanziarie e assicurative, con 1.553 addetti, ovvero il 5,4%, a fronte del 2,4% provinciale. Nell’industria invece il capoluogo soffre una perdita di addetti più altra rispetto al resto della provincia.

Varese

Popolazione in calo

Dal punto di vista demografico Varese mette a segno un trend negativo. In base ai dati aggiornati alla fine del 2020 risultano residenti in città 80.039 persone, ovvero il 9,1% del totale provinciale. Nell’ultimo decennio la popolazione ha registrato una diminuzione pari a -0,5%, a fronte di un incremento a livello provinciale (+0,7%). Tra il 2018 e il 2019 è iniziata la discesa, con un calo di 152 unità. Tra il 2019 e il 2020 la diminuzione è stata ancora più accentuata, anche a causa dell’emergenza Covid. In un anno Varese ha perso 685 residenti. Da un lato, infatti, la pandemia ha incrementato i decessi e dall’altro lockdown e crisi hanno avuto ripercussioni sfavorevoli sul tasso di natalità. Va segnalato poi che la variazione include anche il saldo migratorio tra iscritti e cancellati per trasferimenti di residenza. Gli stranieri sono 9.788 e costituiscono il 12,2% dei residenti nel comune, decisamente superiore alla quota di stranieri presenti in tutta la provincia di Varese (8,4%). L’età media della popolazione di Varese è superiore di 1 anno e mezzo rispetto alla media provinciale: 47,2 in città a fronte di 45,7 in provincia.

L’offerta ricettiva

Lo studio ha analizzato anche i flussi turistici in città. L’offerta ricettiva presenta circa 140 fra strutture alberghiere ed extra alberghiere, per un totale di quasi 1.200 camere e 2.400 letti. Nel 2019 Varese ha registrato 276.667 presenze turistiche, diminuite del 61% nel 2020 a causa dell’allerta sanitaria. Il mese di picco è luglio, mentre in agosto la meta cittadina è meno gettonata. L’anno scorso il picco si è spostato su agosto considerato un inizio tardivo della stagione a causa del prolungato lockdown, che aveva provocato l’azzeramento di arrivi e presenze da marzo a maggio. Tra gli stranieri le nazionalità maggiormente presenti sono tedeschi, svizzeri, francesi, olandesi e belgi.