Più che le responsabilità del passato troviamo una soluzione nel presente

Seguiamo da qualche giorno gli interventi che si susseguono sulla stampa locale, relativi alla vexata quaestio del parcheggio presso l’ospedale del Ponte e la sede di viale Monte Rosa.

Le ricostruzioni storiche sono sempre ben accette, perché coltivare la memoria di quello che è stato serve per definire le responsabilità ed i meriti nel presente. Il problema del parcheggio è attuale e non può essere ridotto alla mera ricostruzione delle responsabilità. Con questo approccio il dibattito è destinato alla sterile polemica tra chi ha tatto, chi non ha tatto e avrebbe dovuto agire.

Cgil, Cisl e Uil sono state accusate di aver affrontato la questione con l’intenzione di “racimolare”
qualche voto in occasione della elezione della Rsu. Naturalmente respingiamo le accuse al mittente.
Abbiamo iniziato a porre Il problema oltre un anno fa, ben prima della chiusura dello stato di emergenza
abbiamo cercato il coinvolgimento di consiglieri regionali, abbiamo posto la questione alla direzione di
Asst Sette Laghi molto prima delle Rsu. La raccolta delle firme si è svolta ad elezioni ormai concluse e
inviate con pec dal giorno 7 aprile (a urne chiuse) a Regione Lombardia, Comune di Varese e Asst Sette
Laghi.

La domanda quindi che poniamo a tutte le istituzioni coinvolte (Comune, Regione, ASST dei Sette Laghi) è semplice: i lavoratori che operano tutti i giorni dell’anno H/24, su più turni, coinvolti nelle reperibilità e
costretti molte volte ad orari di lavoro anche di dodici ore, sono nelle condizioni di utilizzare il sistema di park&bus messo a disposizione dal Comune?
A noi non sembra.

Far pagare 45 euro per parcheggiare vicino al luogo di lavoro è più una pigra scelta di comodità, che ha inevitabilmente il suo costo e diviene un insopportabile balzello sul lavoro (ricordiamo inoltre che l’abbonamento vale solo per 9 ore).

E’ giusto regolamentare gli accessi al centro delle città, promuovendo mezzi alternativi per gli spostamenti, al fine di contenere l’inquinamento, ma queste scelte devono anche considerare le – note a tutti – condizioni particolari in cui si lavora dentro le strutture sanitarie. Tutti i lavoratori sono uguali davanti al diritto, ma non sono uguali le condizioni di lavoro, che vanno sempre valutate attentamente, per evitare di commettere macroscopiche ingiustizie.

Inoltre, se la questione del parcheggio non verrà risolta, la già scarsa attrattività del lavoro pubblico in sanità, problema evidenziato da svariati interventi politici e non, colerà a picco presso l’ospedale del Ponte, struttura sanitaria che nei progetti regionali dovrebbe essere una eccellenza nell’area materno-infantile. Allora la questione non è solo un problema di urbanistica, ma coinvolge anche il funzionamento di una struttura sanitaria che non riguarda certamente la sola Citta di Varese.

Vi è poi il problema della sede di viale Monte Rosa. Qualche anno addietro le organizzazioni sindacali avevano evidenziato che quella sede non è idonea per l’erogazione dei servizi extra ospedalieri. Le critiche sollevate dalle organizzazioni sindacali non avevano trovato grande risonanza all’interno del dibattito pubblico. Ed oggi il risultato è che quella sede viene individuata come la futura casa della comunità, ponendo le condizioni per il peggioramento dei problemi descritti, anche e soprattutto per chi fruirà di quella sede come utente.

Ricordare il passato serve, ma bisogna anche tenere in considerazione il presente (abbattimento del costodell’abbonamento con rimodulazione delle ore, gratuità o abbonamento calmierato per i dipendenti nei “parcheggi blu “comunali limitrofi alla struttura) con un occhio al futuro (costruzione parcheggio interno ospedale), prendendo le decisioni necessarie senza scaricare sugli altri il problema. La richiesta di occuparsi del problema è stata fatta a Regione Lombardia all’Asst Sette Laghi e al Comune di Varese. Siamo ancora in attesa d risposte. E intanto le multe arrivano.

Gianna Moretto (Fp CGIL VA); Nunzio Praticò (Cisl Fp dei laghi); Antonio Negro (Uil FPL)