Gallarate, i centri sociali irrompono in aula: «Cassani guardati alle spalle»

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GALLARATE – Uno striscione esposto («Basta guerra ai poveri») e una palese minaccia urlata nei confronti del sindaco Andrea Cassani: «Guardati alle spalle». Una decina di militanti dei centri sociali hanno interrotto questa sera, 19 dicembre, per alcuni minuti i lavori del consiglio comunale di Gallarate, dedicato ai costi sostenuti dall’ente per lo sgombero del Campo nomadi di via Lazzaretto in cui, fino allo scorso novembre, vivevano circa 80 Sinti.

L’intervento delle forze dell’ordine

L’azione dei manifestanti, immediatamente stigmatizzata dal presidente dell’aula Donato Lozito, è stata subito interrotta dalla polizia locale e dagli uomini del commissariato della Polizia di Stato, presenti a Palazzo Broletto sin dall’inizio della seduta a dimostrazione che si trattava di un gesto che avevano ampiamente previsto.  Le forze dell’ordine hanno sequestrato lo striscione e accompagnato i protagonisti dell’irruzione all’uscita, dove sono stati identificati.

Minacce e insulti

Alcuni manifestanti, presenti a volto scoperto, hanno più volte insultato il primo cittadino e hanno rivolto palesi minacce. E’ evidente che nei loro confronti si valuterà come procedere nelle prossime ore. «Massima condanna per quanto accaduto e massima solidarietà nei confronti del sindaco per le gravi minacce ricevute», ha dichiarato il vicesindaco Moreno Carù (FI). «Anche io condanno quanto abbiamo assistito, l’aspro confronto non giustifica mai la minaccia», ha aggiunto Giovanni Pignataro (Pd). Solidarietà anche da Giuseppe De Bernardi Martignoni (FdI) («Un atto intimidatorio grave che non può finire qui»), Stefano Deligios (Lega) («La madre degli imbecilli è sempre incinta, abbiamo assistito a una vile minaccia») e di tutti i gruppi consigliari. «Non è successo nulla, non creerei troppo allarmismo su questi dieci ragazzotti venuti qui con le loro fidanzatine», ha concluso il sindaco, cercando di rasserenare il clima prima di riprendere i lavori dell’aula.

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