Centrodestra, quando il disordine è necessario

busto centrodestra disordine

Tira una brutta, bruttissima aria dalle parti del centrodestra varesino. Il caso Busto (Forza Italia che abbandona la coalizione) rischia di deflagrare a tutto campo, nel capoluogo provinciale, a Gallarate e, a prestare orecchio a Ignazio La Russa, che di Fratelli d’Italia è uno dei maggiorenti, in tutto il Paese. Possibile? Quanto succede a Roma farebbe pensare che sia possibile: i rapporti di Giorgia Meloni con i suoi alleati sono quelli che sono, in gioco c’è la leadership dello schieramento, al momento giocata a suon di sondaggi; più in profondità ci sono le diverse visioni su alcune questioni di fondamentale importanza, ci sono le trattative tenute sottotraccia per il cosiddetto partito unico tra Lega e Forza Italia, c’è il sostegno al governo Draghi di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi e c’è la ferrea opposizione dei Fratelli all’esecutivo delle larghe intese o come lo si vuol chiamare. Insomma, i solchi sono più ampi di quanto non li si voglia far apparire.

E Busto Arsizio, città del Nord che una volta era considerata culla del Carroccio, potrebbe addirittura fungere da detonatore. Certo, questa è al momento una minaccia. Ma se i berluscones insistessero nella loro posizione di rottura, la minaccia potrebbe trasformarsi in azioni concrete. Che per quanto riguarda il nostro territorio significherebbe un centrodestra sfaldato, coi partiti divisi, ciascuno per conto proprio, verso le elezioni. Un male assoluto? Potremmo invece pensare che sarebbe il modo migliore per contarsi, Se ne avvantaggerebbe il centrosinistra ma, fatto salva Varese, dove il sindaco uscente può contare su cinque anni di attività e su una coalizione unita, nelle altre località la partita sarebbe tutta da giocare ai ballottaggi.

Accadrà? Tutto depone perché ciò accada, ma in politica le dinamiche sono spesso sorprendenti e contradditorie. Vedremo. Di sicuro, Forza Italia, annunciando la decisione di sostenere Gigi Farioli nella sua corsa per Palazzo Gilardoni alla guida di un’aggregazione centrista, non ci pare stia scherzando. L’avallo ufficiale arriva dal commissario Giacomo Caliendo, autorevole senatore vicino a Berlusconi e, anche per questo, probabilmente in possesso del via libera dei vertici del partito. Sarebbe impensabile che stia agendo senza l’imprimatur di Roma o, meglio ancora, di Arcore. E un’improvvisa inversione ad U finirebbe per tramutarsi in un disastro d’immagine,

Qui si comprende la rabbia dei Fratelli d’Italia, la loro minacciata ritorsione, la prospettiva del patatrac generale. Anche se a guardar bene, la situazione bustocca ha origine nell’atteggiamento del sindaco uscente Emanuele Antonelli che vuole fare da padre padrone e non concede nulla né agli amici tanto meno agli avversari. Discorso più volte affrontato, che i capi del partito della Meloni conoscono a menadito e cercano, per scontate ragioni di opportunità, di girare in termini più politici. E ci stanno pure riuscendo.

In mezzo a questa confusione si inserisce la silente Lega, che prova a chiamarsi fuori, addossando le responsabilità dell’attuale  scenario a Fratelli d’Italia e Forza Italia. Comodo, ma sarà la Lega la prima a pagare pegno se dovesse rompersi il giocattolo. Lega che è dentro fino al collo in una vicenda che si sta incanalando verso prospettive impensabili. Ma a questo punto utili per fare finalmente chiarezza. Può sembrare un paradosso, però sta scritto che per fare ordine occorre prima il disordine. E, a volte, il disordine è addirittura necessario. In un senso o nell’altro.

Busto, Farioli, il centrodestra e il suo becchino

busto centrodestra disordine – MALPENSA24