Finanza e manifattura, a Cernobbio i dati Liuc sui cambiamenti dell’economia reale

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CASTELLANZA – «Se cambia l’economia reale, deve cambiare anche la finanza»: la pensa così Anna Gervasoni, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese della Liuc, che ha aperto oggi, mercoledì 20 ottobre, uno degli incontri organizzati nell’ambito della World Manufacturing Week, in corso a Villa Erba a Cernobbio.

Cambiamenti tecnologici e sociali

“Financial tools for a new economic management” il titolo dell’evento, in cui sono stati presentati alcuni dati che fotografano i cambiamenti capillari in corso nella nostra economia, con particolare riferimento agli intrecci tra finanza e manifattura. I numeri sono eloquenti: in Italia abbiamo 4 delle prime 10 realtà quotate del settore. «Alle nuove esigenze delle imprese – ha spiegato Gervasoni – si uniscono nuove esigenze di finanziamento. Cambiano i consumi e serve, ad esempio, lavorare sulla sostenibilità, anche per raggiungere la clientela più giovane. Se produco, non posso prescindere da cambiamenti tecnologici ma anche sociali».

L’80% degli investimenti è nel settore manifatturiero

Quali mezzi, dunque, per stare al passo nel finanziamento alle imprese? «Non solo la banca – ha commentato Gervasoni – ma strumenti di finanza alternativa e addizionale, un versante in cui l’Italia deve ancora crescere. Al momento sono 10mila le imprese in Italia che hanno accettato questa sfida solo nell’anno in corso. Del resto, la tecnologia sta entrando anche nelle banche per cambiare processi e prodotti».
Un tema decisamente caldo, che anche la stessa Liuc sta affrontando in maniera sistematica grazie all’Osservatorio Banca Impresa 2030. Tre le principali direttrici lungo le quali si sta sviluppando questa evoluzione, ossia private equity, venture capital e private debt. Anche qui la manifattura la fa da padrone: guardando infatti ai principali settori di investimento del private capital, il manifatturiero rappresenta l’80% del totale degli investimenti.

Le opportunità di business

E il settore pubblico? «Se riusciamo ad attivare partnership efficaci tra pubblico e privato – ha osservato Gervasoni – si possono creare interessanti opportunità di business, determinanti per fare ripartire il Paese». A margine dell’incontro, la soddisfazione del rettore Federico Visconti per questa mattinata ricca di stimoli: «La presenza della Liuc alla World Manufacturing Week documenta cosa significa per un’università fare terza missione, quindi rendersi disponibili per occasioni di confronto, a partire però da risultati di ricerca. Inoltre all’evento sono intervenuti anche i nostri studenti. Un’opportunità, dunque, anche sul piano formativo, con molte preziose testimonianze».

I relatori

All’incontro sono intervenuti Alberto Ribolla (past president World Manufacturing Foundation), Alvise Biffi (presidente Piccola Industria Confindustria Lombardia), Marco Tajana (executive director The Best Equity), Alessandro Spada (presidente Confidi Systema), Gianluca Savoldi (responsabile Patient Capital – UniCredit), Andrea Ragaini (vicedirettore Banca Generali), Giovanni Rallo (direttore generale Finlombarda Spa), Ernesto Somma (responsabile dell’area Incentivi ed Innovazione Invitalia Spa), Gabriele Todesca (head of division Equity Partnerships European Investment Fund), Matteo Colombo (presidente Hevor Srl), Roberto Macina (managing partner & co-founder Wda) e Innocenzo Cipolletta (presidente Aifi).

Federico Visconti confermato rettore della Liuc per la quarta volta

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