Dall’uovo di Pasqua del Giro delle Fiandre spunta Kasper Asgreen

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Kasper Asgreen entra nei libri di storia del ciclismo grazia ad una incredibile vittoria nella Ronde van Vlaanderen, il Giro delle Fiandre. Primo danese da 24 anni a questa parte a trionfare nelle Fiandre, Kasper ha firmato una prestigiosa doppietta dopo aver vinto la E3 Harelbeke.«Non ci posso credere! La Ronde van Vlaanderen è la gara più bella del mondo per me, il pavé e i muri lo rendono fantastico, e vincerla due anni dopo essere salito sul podio al mio debutto sembra incredibile! È stata una giornata difficile, ma mi sentivo bene e ho sfruttato il lavoro perfetto dei miei compagni di squadra della Elegant – Quick-Step».

Asgreen ha sempre corso in prima fila, ben spalleggiato da una squadra fortissima e sempre attento alle mosse del campione d’Olanda Mathieu Van der Poel, che ha fatto capire presto di avere la gamba giusta per puntare al successo.
Proprio Van der Poel sul Paterfberg, l’ultimo dei 19 muri, ha affondato il colpo vincente staccando il rivale di sempre Van Aert, menhre tutti gli altri avevano ormai perso terreno.

Asgreen e Van der Poel hanno collaborato fino all’ultimo chilometro e, quando tutti pensavano ormai ad un facile successo dell’olandese allo sprint, ecco l’acuto di Asgreen che resiste, rimonta il rivale e lo lascia attonito, incredulo e sconfitto.
«Sono grato a tutto il team. Tim Declercq, Davide Ballerini e Bert Van Lerberghe hanno fatto una gara incredibile per tenerci protetti e avere anche Julian Alaphilippe nel gruppo all’attacco mi ha aiutato. Non è andato tutto liscio, dato che sono rimasto intrappolato in una grande caduta a 60 chilometri dal traguardo e ho speso molto per tornare davanti, ma mi sentivo ancora bene dopo quello sforzo e ho potuto rispondere agli attacchi sulle salite. Così nell’ultima ora di gara sono partito io all’attacco, ho fatto la selezione e alla fine ho continuato ad andare avanti insieme a Mathieu e Wout fino all’ultimo passaggio sull’Oude Kwaremont. Ho resistito sul Paterberg all’accelerazione di Mathieu, siamo andati di comune accordo fino al traguardo anche perché non ne avevo abbastanza nelle gambe per un attacco negli ultimi chilometri. Quindi ho deciso di fidarmi del mio sprint e sono partito da dietro poiché sentivo che era il modo migliore per controllare Van der Poel e alla fine è andata bene! È stata un’incredibile campagna delle classiche per noi e per me vincere questa gara che guardavo in tv da bambino è davvero straordinario».

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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