Impresa di Sonny Colbrelli, la Parigi-Roubaix è sua

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Un’impresa leggendaria. Sonny Colbrelli vince la Parigi-Roubaix – nel giorno del suo debutto – e nel velodromo più famoso del mondo si getta sul prato in lacrime dopo aver alzato al cielo la bicicletta.

Il campione d’Italia e d’Europa ha battuto in una volata a tre il giovane belga Florian Vermeesch della Lotto Soudal e l’olandese Mathieu Van der Poel della Alpecin Fenix.

Sfortunatissimo Gianni Moscon: il trentino della Val di Non è entrato nel tentativo di fuga partito dopo una ventina ci chilometri e poi è rimasto a lungo al comando da solo, ma prima una foratura e poi una caduta in un tratto di pavé lo hanno visto cedere al ritorno di Colbrelli, Vermeesch e Van der Poel al Carreforur de l’Arbre; al termine è quarto.

La gara è stata drammaticamente bellissima: per quattro ore hanno pedalato a tutta sotto la pioggia e nel fango dei tratti in pavè, con tante, tantissime cadute che hanno creato selezione ad ogni tratto di pavé. Colbrelli ha avuto il merito di correre sempre nelle prime cinque posizioni del suo gruppo e di aver sempre risposto ad ogni accelerata di Van der Poel. A 90 km dall’arrivo il bresciano ha attaccato contribuendo a fare selezione, poi si è trovato a 1’15” da Moscon con Van der Poel, Bermeesch, Boivin e Van Asbroeck.

La sfortuna di Moscon è stata la fortuna dei suoi rivali: mentre il sole faceva capolino sulle pietre della Francia del Nord, cadeva Boivin si staccava Van Asbroeck e i tre superstiti hanno proseguito fino al velodromo. Ai 200 metri è scattato Vermeesch, Colbrelli l’ha seguito e lo ha fulminato sul traguardo, riportando l’Italia sul gradino più alto del podio di Roubaix dopo 22 anni (l’ultimo successo era stato quello di Tafi nel 1999).

Quella di quest’anno è stata la prima volta che si è corsa la Regina delle Classiche a ottobre, a causa della pandemia dopo l’annullamento dell’edizione 2020.

Articolo a cura della redazione di Tuttobiciweb

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