Vuelta, Bernal attacca ma alla fine il re è sempre Roglic

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La Vuelta a Espana 2021 torna ad avere in maglia rossa il suo dominatore “designato”: Primoz Roglic, che al primo tentativo di questa due giorni decisiva, nella 17^ tappa da Unquera ai laghi di Covadonga, va a vincere la tappa e riprendersi la leadership della corsa. Un successo perfetto! Finisce qui la settimana da sogno di Odd Christian Eiking (Intermarché Wanty Gobert) andato in crisi sulla doppia ascesa alla Collada Llomena e persino caduto in discesa. Beffato Egan Bernal (Ineos) che ha impresso il primo attacco tra i big ma cede sul finale e finisce fuori dal podio. Realizza invece una gran doppietta la Jumbo Visma, con Sepp Kuss che si aggiudica la volatina in salita per il 2° posto davanti a Miguel Angel Lopez. Secondo posto in classifica generale che invece spetta adesso all’altro Movistar Enric Mas.

I 158 corridori, di cui al traguardo ne arriveranno 153 a causa dei ritiri di Kenny Elissonde, Luis Leon Sanchez, Sander Armée, Itamar Einhorn e Mikel Landa, prendono il via da Unquered a velocigtà siupersonica è soprattutto la Groupama FDJ ad animare subito la situazione, con Arnaud Demare autore del il primo scatto e ispira così le altre squadre interessate a mettere uomini in fuga. Nei primi 40 chilomeri hanno tempo di formarsi ed essere riassorbite due fughe a otto distinte e separate, e il primo scollinamento di oggi (Altu de Hortigueru) viene disputato a ranghi compatti e vinto da Jan Polanc (UAE Emirates).

Alle pendici della prima Collada Llomena, si avvantaggiano leggermente 30 uomini: Sergio Henao e Dimitri Claeys (Qhubeka), Nelson Oliveira (Movistar), Olivier Le Gac (Groupama FDJ), Jefferson Cepeda, Julen Amezqueta e Jonathan Lastra (Caja Rural), Mikel Nieve (BikeExchange), Mikel Bizkarra e Gotzon Martin (Euskaltel Euskadi), Diego Andres Camargo (EF), Angel Madrazo, Daniel Navarro, Oscar Cabedo e Ander Okamika (Burgos), Dylan Van Baarle (Ineos), Jay Vine e Sacha Modolo (Alpecin Fenix), Jan Tratnik (Bahrain Victorious), Sylvain Moniquet (Lotto Soudal), Lennard Hofstede (Jumbo Visma), Michael Storer, Chris Hamilton e Martijn Tusveld (DSM), Mikael Cherel (Ag2r Citroen), Ion Izaguirre (Astana), Antonio Nibali (Trek Segafredo), David De La Cruz e Matteo Trentin (UAE Emirates) e Jesus Herrada (Cofidis).

Come si suol dire: fatto 30… si fa 31! Durante la salita uno scatenato Mikel Landa scatta dal gruppo (che nel frattempo perde tutti i velocisti) e con facilità irrisoria si aggiunge al gran serpentone di testa. A scollinare per primo al GPM è Storer, ma a fuggire via in discesa, danzando tra le curve sempre più bagnate dalla prima vera pioggia di questa Vuelta, è Le Gac, non a caso un uomo Groupama, protagonista già di uno degli allunghi della primissima parte di tappa.

Tornati in pianura, i big fanno capire che oggi non c’è da scherzare e sarà una questione tra uomini classifica: prima della seconda tornata sulla Collada Llomena riassorbono tutti gli inseguitori di Le Gac, in neanche due chilometri di salita riprendono pure lui e via via che la pendenza aumenta Jumbo Visma e Ineos imprimono un ritmo difficilmente sostenibile. E proprio sul tratto più duro, dopo un lavoro preziosissimo di Pavel Sivakov, quando al traguardo mancano ancora 61 km, Egan Bernal decide che o la va o la spacca, e parte!

Alla sua ruota riesce a stare soltanto un uomo, e chi se non Roglic. I due fenomeni più attesi di questa Vuelta partono uno affianco all’altro, lasciando dietro di loro solo la lotta per i piazzamenti. E mentre davanti si consuma questo scatto di coppia, il gruppo maglia rossa perde progressivamente pezzi (Landa peraltro si ritirerà)… fino a perdere la stessa maglia rossa: Eiking, già in difficoltà sulla prima Collada Llomena, qui sulla seconda si sgancia definitivamente, Simone Petilli lo aiuta ma non riesce più a colmare il gap. E come se non bastasse, il norvegese finirà poi col cadere in discesa (caduta che vedrà protagonisti anche Aleksandr Vlasov e Carlos Verona: tutti ripartono, ma parecchio doloranti).

Nel frattempo, Bernal scollina la seconda Collada Llomena davanti a Roglic e si pensa a un copione da “tappa a Egan, maglia a Primoz”. In effetti lo sloveno sembrerebbe bendisposto a rispettarlo, ma è la tenuta fisica del colombiano ad avere piani differenti: dopo aver passato per primo pure il Traguardo Volante di Cangas de Onìs e aver intrapreso “a braccetto” con l’avversario la scalata finale, quella dei laghi di Covadonga, a 7 km dall’arrivo Bernal si pianta. Nessuna accelerazione di Roglic, è proprio il vincitore del Giro d’Italia a cedere e permettere così a un impeccabile Primoz di procedere in solitaria fino al traguardo e lanciare al cielo settentrionale di Spagna il suo pugnetto e il suo urlo!

E dietro di loro? Damiano Caruso prova un ultimo disperato tentativo di rimonta all’inizio della salita dei laghi, ma una volta ridotto da oltre 2 minuti a un minuto e mezzo il gap, deve alzare bandiera bianca. E tra gli altri costretti a mollare l’osso, c’è Guillaume Martin della Cofidis: se Eiking perde la leadership generale a beneficio di Roglic, Martin perde la 2^ piazza a beneficio di Mas.

A 6 km dall’arrivo, appena Bernal cede, scatta all’inseguimento Miguel Angel Lopez, seguito a ruota da Adam Yates (Ineos) e Sepp Kuss, e poco più tardi anche dal compagno Enric Mas. Passato l’ultimo scollinamento a 1500 metri dal traguardo, il sestetto va a prendere Bernal e Kuss scatta poderosamente per prendersi il 2° posto di tappa, procedendo Lopez, Yates, Haig, Mas, lo stesso Bernal e Mader. Primo dei big attardati Louis Meintjes, che avvicina in classifica il compagno Eiking uscito pure dalla top 10.

La maglia rossa cambia dunque padrone, tornando a Roglic. Restano invariate le altre: la verde dei punti a Fabio Jakobsen (Deceuninck QuickStep); quella a pois degli scalatori a Romain Bardet (DSM) e quella bianca dei giovani a Bernal.

Migliore italiano di tappa, insieme a Damiano Caruso che resta il meglio piazzato nella generale (21° a 49:08 da Roglic) è Gianluca Brambilla della Trek Segafredo, che arriva 28° con Caruso 29°.

Questa prima “giornata della verità” dunque ha segnato già il declino dei due uomini che occupavano le prime due posizioni un po’ a sorpresa: Martin e soprattutto Eiking. Domani sarà il giorno in cui gli altri uomini classifica dovranno giocarsi il tutto per tutto per dare l’assalto a Roglic: 4 GPM tostissimi con arrivo in salita sull’inedito Altu d’El Gamoniteiru!

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