Cislago, c’è un indagato per la morte di Andrea Masi

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CISLAGO – Incidente sul lavoro al centro commerciale il Portello di Milano: c’è un indagato per la morte di Andrea Masi, 18 anni di Cislago. Al momento è stato iscritto nel registro degli indagati solo il nome del titolare dell’azienda comasca dove Andrea lavorava. Si tratta di un atto dovuto, l’ipotesi di reato è quella di omicidio colposo, che permetterà agli inquirenti di disporre tutti gli accertamenti necessari a ricostruire l’accaduto e all’autorità giudiziaria di affidare l’incarico per l’autopsia.

Indagini sulla sicurezza

Stando a quanto ricostruito sinora Masi si trovava su una piattaforma aerea per intervenire su un quadro elettrico fissato al soffitto. Il collega che manovrava il muletto potrebbe non essersi accorto che il giovane operaio si trovava in una posizione particolare di spalle all’architrave di una delle porte di accesso al posteggio del centro commerciale. Contro quell’architrave Andrea ha sbattuto la nuca con violenza cadendo poi nel vuoto. Il colpo alla nuca sarebbe stato quello fatale per il ragazzo. Polizia e tecnici di Ats verificheranno anche che tutte le normative in materia di sucurezza fossero state applicate al momento dell’incidente. Verifiche in corso anche sulla regolarità dell’appalto.

L’omaggio della professoressa

Nei giorni si stanno moltiplicando i messaggi che esprimono il dolore e il cordoglio dei tantissimi che erano vicini ad Andrea e alla sua famiglia. Tra questi anche un’ex professoressa del giovane, Donatella D’Alelio, che ha salutato il «alunno che ce l’aveva fatta» con un post su Facebook: «Andrea che era entrato in classe bambino e che ne era uscito uomo con le spalle disegnate e il sorriso luminoso – scrive la docente – Andrea col capo chino sugli esercizi, Andrea che aiutava tutti, Andrea che quando aveva preso 9 in verifica non ci credeva, Andrea che all’intervallo mi chiedeva se volevo il caffè, Andrea che quando mi si ruppe l’orologio di mio padre, quello che mettevo nei momenti difficili, quando avevo bisogno di conforto mi disse dia qua, prof che glielo aggiusto io, Andrea che rideva coi compagni, Andrea che io volevo continuasse a studiare e lui no prof, io voglio lavorare, Andrea che quel lavoro l’aveva trovato, Andrea che quel lavoro ce l’ha portato via. Andrea, Andrea Masi, il mio alunno che ce l’aveva fatta».

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