I Cobas scioperano e non raccolgono i rifiuti: “Agesp non ci ascolta”

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BUSTO ARSIZIO – «Non ci considerano, non ci ascoltano e non ci coinvolgono al momento delle decisioni. Per loro esistono solo i sindacati confederali. Ma ci siamo anche noi». Sono i Cobas – Cub di Agesp, che questa mattina, lunedì 9 luglio, hanno scioperato e organizzato un presidio davanti a Palazzo Gilardoni. E chi parla è Eugenio Busellato.

Braccia incrociata e niente raccolta dei rifiuti questa mattina. O meglio servizio a singhiozzo, poiché la chiamata all’astensione dal lavoro è arrivata solo da una componente sindacale, quella dei Cobas, la quale lamenta grossa difficoltà a intavolare un dialogo con l’azienda. Ed proprio questa mancanza di rapporto che ha dato vita allo sciopero. Una decina o poco più i lavoratori presenti al presidio, su circa 35 dipendenti aderenti ai Cobas.

«Rappresentiamo comunque una parte importante dei lavoratori di Agesp – continua Busellato – si tenga infatti conto che i dipendenti sono 115. Eppure l’azienda non ci invita a sederci ai tavoli della trattativa. Siamo stati esclusi sul contratto integrativo e da ogni altra convocazione per discutere i problemi che ci sono». Il motivo lo spiega lo stesso Busellato: «Agesp giustifica questa esclusione sostenendo che, siccome non abbiamo partecipato all’ultimo rinnovo dei rappresentanti sindacali interni all’azienda, non abbiamo alcuna rappresentanza. Non è così. Noi un punto di riferimento con il quale dialogare l’abbiamo eletto». Insomma un Cobas con cui parlare c’è. Anche se non è stato eletto con le procedure utilizzate per gli altri rappresentanti sindacali.

Non sedersi ai tavoli di trattativa è in effetti un problema. Significa essere “tagliati fuori”. Come è accaduto in occasione dell’accordo per la raccolta rifiuti da effettuare nei giorni festivi. Busellato, infatti, spiega che qualora fossero stati presenti avrebbero espresso una serie di dubbi. «Pare, infatti, che per questo servizio, qualora non ci fossero disponibilità sufficienti a garantirlo, i lavoratori verranno precettati. Noi invece continuiamo a sostenere che la raccolta nei giorni festivi debba essere fatta su base volontaria. Visto che parliamo di festività, i lavoratori devono poter scegliere se aderire liberamente e non obbligatoriamente. Invece l’accordo, con il consenso degli altri sindacati è passato senza tener conto di questa nostra posizione».

Insomma un braccio di ferro tra chi dice, “Io parlo solo con chi è rappresentato”, ovvero Agesp e chi dice, “Abbiamo un nostro rappresentante ed è è giusto che venga coinvolto”, cioè i Cobas. Un dibattito che i cittadini che stasera troveranno il proprio sacco dei rifiuti ancora fuori dal cancello, forse, comprendono un po’ a fatica.

 

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