Comabbio torna a raccontare l’Armenia: al festival focus su Padre Komitas e Venezia

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COMABBIO – Un anno dopo il paese torna a raccontare un Paese: in seguito al successo ottenuto dalla prima edizione, avrà inizio domani, venerdì 13 maggio, una nuova rassegna dedicata alla storia, all’arte e alla cultura della civiltà armena organizzata dal Comune e dalla biblioteca civica di Comabbio. L’evento, che gode del patrocinio del consolato onorario a Venezia della nazione del Caucaso, approfondirà in modo particolare la storia di Padre Komitas: «Una figura fondamentale – ha spiegato la docente e curatrice Giusy Tunici – per gli armeni ha la stessa importanza che ha Dante per noi».

Padre Komitas

L’interesse suscitato dalla prima edizione

«Il progetto doveva rimanere limitato all’edizione dell’anno scorso ma, visto il notevole interesse suscitato, sono arrivate diverse richieste di proporre ancora qualcosa». In particolare dal consolato onorario d’Armenia, e dal soprano Yenelina Arakelyan: «Si trattava della prima volta in cui sul tema era stato allestito un festival di una simile portata e inoltre, con la pandemia, non si erano potuti organizzare concerti in presenza. Ne abbiamo allora approfittato per concludere la panoramica sugli argomenti affrontati l’anno scorso: mancava la figura di padre Komitas, e il lavoro di trascrizione da lui compiuto dei canti popolari armeni, curdi e turchi. Inoltre ci sarà la testimonianza di Jacopo Santini del dopoguerra in Nagorno-Karabakh e con Aldo Ferrari, membro dell’Ispi, si parlerà della Venezia armena».

Yenelina Arakelyan

Il concerto alla chiesa di San Martino a Vergiate

La seconda edizione di “Comabbio racconta l’Armenia” allargherà i confini oltre il borgo prendendo le mosse la sera del 13 maggio, alle 21, alla chiesa di San Martino a Vergiate con un appuntamento dedicato alla musica sacra della tradizione armena. Arakelyan e la pianista e organista Saténik Shahazizyan-Simonyan si esibiranno in concerto con musiche di Komitas, Babajanyan e Yekmalyan.
La proposta per il sabato e la domenica prevede invece due mattinate di laboratori musicali (pensati in particolare per coinvolgere i ragazzi delle scuole musicali, ma rivolti anche agli adulti) e due pomeriggi dedicati alle conferenze. Si partirà sabato mattina dalle 9.30, a Comabbio, alla Sala Lucio Fontana, dove il musicologo e compositore Matteo Manzitti condurrà “L’universale musicale”: un laboratorio di composizione di base (a ingresso libero e rivolto a un pubblico anche di non musicisti), che trarrà spunto da alcuni brani tratti dalla sterminata messe di canti popolari che Padre Komitas raccolse e trascrisse negli anni che precedettero il genocidio.

Aldo Ferrari

Viaggio in Armenia: l’incontro e la mostra fotografica

Il pomeriggio (dalle 15 alle 17) di sabato sarà dedicato al tema del viaggio in Armenia, e sarà rivolto sia a chi vi è già stato e desidera approfondire le proprie conoscenze, sia a chi non vi è mai stato e prova curiosità. L’esperta viaggiatrice Nadia Pasqual, autrice della prima guida sul paese caucasico pubblicata in lingua italiana, tratterà di “Luoghi, incontri ed esperienze” che attendono il viaggiatore “ai piedi dell’Ararat”.
Il fotografo Jacopo Santini parlerà invece della sua recente visita nell’Armenia uscita dalla guerra dei 44 giorni, viaggio che è stato ricco di spunti e incontri importanti e interessanti. Il suo intervento sarà l’occasione per ampliare la riflessione sul ruolo della memoria e della sua negazione nell’Armenia e nella Turchia di oggi (“Memoria e negazione come fattori identitari di Armenia e Turchia”). Contestualmente verrà inaugurata la sua mostra fotografica in Sala Fontana e aperta al pubblico per tutto il mese di maggio nei fine settimana (o su appuntamento).

Saténik Shahazizyan-Simonyan

I concerti a casa Marini-Balbi e al Salone Estense

Alle 18 riprenderà l’offerta musicale. Dopo la musica sacra, sarà la volta della tradizione profana: si terrà, nel cortile di casa Marini-Balbi, il concerto “I tuoi splendenti riflessi del tramonto”, una scelta di musiche popolari trascritte da Padre Komitas. Le performance delle interpreti Arakelyan (soprano), Shahazizyan-Simonyan (pianoforte), e Ariane Llor (clarinetto), saranno intervallate da interventi dello storico dell’arte Marco Ruffilli. La sera stessa, alle 21, al Salone Estense di Varese, il soprano e la pianista si esibiranno, insieme alla violinista Corinna Canzian e ai suoi allievi, nel concerto “Musica oltre i confini”, evento che s’inquadra nel festival “Echi Urbani” creato dalla violinista stessa.

Ariane Llor

Venezia e la presenza armena in Italia

La mattina della domenica sarà dedicata a un nuovo laboratorio: dalle 9.30 alle 12.30 in Sala Fontana Canzian con i suoi allievi dell’“Echi Urbani Academy” proporrà un workshop per studenti, aperto al pubblico, dal titolo “Krunk e la musica armena: i quartetti d’archi di Komitas”. Sarà l’occasione per assistere al lavoro di concertazione dei quartetti d’archi che saranno poi eseguiti alle 12.30 in un’esibizione dal vivo, a ingresso libero, tenuto dagli stessi allievi del workshop.
Il pomeriggio (dalle 14.30 alle 17.30) ruoterà invece intorno al legame fra Venezia e l’Armenia. Alle 14.45 aprirà i lavori il sociologo Agop Manoukian, autore del libro “Presenza armena in Italia – 1915-1920”. Il testimone passerà un’ora più tardi a Ferrari, armenista e professore ordinario dell’Università Ca’ Foscari, che presenterà una conferenza dal titolo “Gli armeni a Venezia: una presenza secolare”. Chiuderà, alle 16.45, Ruffilli con “Gli armeni a Venezia – Testimonianze artistiche”.

Agop Manoukian

Le sorprese dell’edizione 2022

L’edizione 2022 di “Comabbio racconta l’Armenia” riserva poi alcune sorprese.
La prima è di natura gastronomica: durante l’intero fine settimana sarà possibile degustare, dai ristoratori convenzionati, menu armeni con ricette suggerite dalla nota cuoca Verijn Manoukian, autrice del libro “Anoush Lini! Ricete e tradizioni della cucina armena” (Trenta Editore).
La seconda è di natura artistica: ai concerti del sabato (alle 18 e alle 21) e della domenica (alle 12.30) parteciperà la pittrice Raffaella Marcaletti con una performance a tema con tre tecniche diverse, una per ciascuno dei tre concerti. È inoltre previsto, per il weekend successivo (20-22 maggio), un percorso di scoperta a Venezia dei luoghi più ricchi di tracce armene nella Serenissima.

San Lazzaro degli Armeni
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