di Fabrizio Iseni
C’è un passaggio nel Vangelo di Luca che mi ha sempre colpito molto. Gesù sta scacciando un demone da un uomo muto e, così facendo, restituisce la parola al poveretto. Un segno tangibile del miracolo, che però viene male interpretato dalla folla, la quale accusa Gesù di essere lui stesso un demone, in quanto – secondo la folla – solo un demone può scacciare un demone. Gesù inizialmente usa la logica per far capire alla gente la stupidità di tale affermazione ma poi giunge ad una conclusione tagliente, che non lascia dubbi interpretativi: “Chi non è con me, è contro di me”.
Negli anni ho tradotto questa affermazione in un mio principio di vita. E l’ho calata nelle molteplici attività imprenditoriali e istituzionali che ho avuto l’opportunità di intraprendere. Negli anni, la spigolosità di tale principio non mi ha regalato solo amici. Ma in compenso mi ha consentito di avere accanto persone autentiche, sincere.
“O con me o contro di me” è un pilastro esistenziale. Anni fa anche i Nomadi, famoso gruppo musicale di tutti noi che un tempo eravamo giovani, composero una canzone con questo titolo, parafrasandone il principio: “Nel bene o nel male la mia verità – dice la canzone – chi vuole nemici, nemico sarà. Miliardi di voci, ma una sola realtà”.
Tutti, prima o poi nella vita, siamo chiamati a prendere una posizione, a schierarci. Tutti prima o poi dobbiamo uscire dal limbo dell’indifferenza, del dubbio, dell’indecisione, dell’opportunismo. Tutti siamo chiamati al coraggio delle scelte. Da cui, non sempre, si può tornare indietro. Ed è proprio in questi momenti che un uomo dimostra la sua virtù.