VARESE – Sono sempre meno a causa del calo demografico e quindi sono sempre più richiesti: i giovani rappresentano una risorsa preziosa per le piccole e medie imprese. Confartigianato Varese non vuole assolutamente lasciarseli scappare, come ha sottolineato con parole chiare il presidente Galli, e lancia quindi una campagna per stimolare sempre più ragazzi a scegliere le piccole realtà artigianali per il proprio futuro lavorativo. L’iniziativa è stata presentata oggi, mercoledì 10 gennaio (nel video qui sotto le interviste).
Chi forma e chi “ruba”
«Come sappiamo c’è già un problema per il reperimento delle risorse umane nelle nostre aziende e quello che ci sembra importante sottolineare è che ci sono opportunità per i nostri giovani che vanno assolutamente sfruttate – ha esordito il presidente di Confartigianato Varese Davide Galli – questa campagna la rivolgiamo non solo ai giovani ma anche ai loro genitori, alle istituzioni, agli enti di formazione perché secondo noi bisogna cambiare la mentalità corrente per cui lavorare nelle nostre aziende per i giovani non è attrattivo. Non è assolutamente così. Le Pmi sono stimolanti, innovative, sostenibili, flessibili, agili nei processi di sviluppo. Da noi si può trovare non solo “un lavoro” ma “il lavoro”». Ha poi insistito sul valore della formazione, non senza un affondo polemico. «Noi facciamo un lavoro importante di formazione verso i giovani, molti altri si limitano a rubarceli». Il riferimento? Non solo la vicina Svizzera, ma anche le grandi imprese, «che più che valorizzare i temi che valorizziamo noi puntano sul brand, sul nome. Noi diamo una formazione come un vestito sartoriale».
Campagna di reclutamento
È entrato poi nel merito della difficoltà di attirare i giovani Antonio Belloni, coordinatore del Centro Studi Imprese Territorio. «Abbiamo scelto un messaggio positivo, cioè dire che l’offerta delle Pmi è utile e preziosa. I giovani sono pezzi unici, non parti di ricambio. Il contesto è difficile, è una guerra: ci si combatte per rubarseli. È una campagna di reclutamento la nostra. La maggior parte delle assunzioni sono over 50. I giovani non ci sono, il tema è trovarli e convincerli a lavorare con noi». La campagna sarà attiva per un anno intero, come ha spiegato Sara Bartolini, responsabile delle relazioni istituzionali. «Sarà presente in tutti gli eventi istituzionali e uscite pubbliche di Confartigianato Varese. Abbiamo scelto quattro volti, due uomini e due donne, che rappresentano le varie sfaccettature del mondo dell’impresa». Il messaggio sarà diffuso agli imprenditori e alle scuole anche attraverso una campagna pubblicitaria.
Nelle Pmi non ci si annoia
Quindi la voce delle imprese, a partire da Paolo Rolandi, titolare della Cromatura Cassanese, che ha espresso un messaggio molto legato alla contemporaneità. «Nelle nostre aziende non c’è un giorno uguale all’altro, non ci si annoia. E in un mondo che gira vorticosamente ogni 30 secondi, il tempo di un reel di TikTok, non annoiarsi soprattutto per i giovani è importantissimo». Andrea Gatti, titolare di Gea Srl, ha sottolineato che «l’imprenditore deve essere positivo e camaleontico e deve calettare in ciascun addetto la giusta mansione», mentre per Valeria Nebuloni, titolare della Nebuloni Impianti Srl, «il giovane arriva in azienda con un background teorico appreso dalla scuola e porta innovazione. Nelle imprese artigiane convivono tradizione e innovazione». Infine Riccardo Ferrario della Elettroimpianti Ferrario, che ha raccontato l’esperienza della sua azienda con i percorsi di alternanza scuola-lavoro. «Gli diamo una cassetta degli attrezzi per crearsi il futuro». Ad oggi in provincia di Varese i giovani rappresentano il 14,8% degli occupati (18% la media lombarda), registrano un tasso di occupazione del 41,2% (era il 39,1% nel 2022), e hanno un peso pari al 32% sul totale delle entrate preventivate in azienda (30,8 l’anno precedente).
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