Confcommercio al prefetto: «Frontiere aperte o le microimprese moriranno»

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VARESE – «Desideriamo sottoporre alla vostra attenzione la situazione di gravissima crisi in cui versano le imprese delle nostre province, in particolare modo quelle dei territori di confine». Sono le prime tre righe della lettera firmata dal presidente di Uniascom Confcommercio provincia di Varese, Giorgio Angelucci, e dal presidente di Ascom Luino, Franco Vitella. Il destinatario è il prefetto di Varese Dario Caputo. Una identica missiva è partita anche in direzione del prefetto del Verbano-Cusio-Ossola, Angelo Sidoti, a firma del presidente di Ascom Vco, Massimo Sartoretti.

Il contenuto della lettera ha anche raggiunto tutti gli europarlamentari, i parlamentari e i consiglieri regionali eletti nei colleghi dei due territori. L’obiettivo è che anche loro si uniscano alla richiesta recapitata ai massimi rappresentanti dello Stato nelle due province e, anzi, la sostengano con forza, portandola sui tavoli istituzionali di competenza.

La soluzione proposta

La soluzione sollecitata è una sola: «Un intervento presso le autorità elvetiche, anche in relazione del miglioramento della situazione sanitaria complessiva e dell’avanzamento della campagna vaccinale, che porti alla concessione di ingressi agevolati dalla Svizzera all’Italia, quantomeno a distanza massima di 30 chilometri dal confine, eventualmente per un arco orario definito e comunque nel rispetto delle norme di prevenzione alle quali tutte le nostre imprese da sempre con rigore si attengono».

Dallo scorso 10 dicembre, «data dalla quale l’ingresso in Italia è vietato se non in casi particolari», i fatturati dei negozi di vicinato sono crollati in modo verticale. «Stiamo parlando», rimarcano Angelucci e Vitella, «di un tessuto economico fragile, costituito perlopiù da micro e piccole imprese di commercio, turismo, servizi, terziario, artigianato e professioni. In buona parte aziende a conduzione familiare in forte sofferenza a causa delle restrizioni alle aperture, degli insufficienti contributi pubblici, dell’isolamento dalla Svizzera, che costituisce, lo ribadiamo, un bacino di clienti fondamentale per la nostra economia».

Interventi eccezionali e urgenti

«Bisogna adottare interventi urgenti ed eccezionali», concludono i presidenti di Uniascom e di Ascom Luino, «in assenza dei quali i danni rischiano di diventare irreversibili (siamo ormai al limite) con conseguenze economiche e sociali non prevedibili e con un impoverimento di territori tenuti vivi proprio dalle micro e piccole imprese che non ci saranno più».