«Non possiamo tacere». Anche il prefetto alla Via Crucis antispaccio a Castelveccana

CASTELVECCANA – «I nostri boschi si sono insanguinati. Non possiamo tacere perché non vogliamo essere complici». È il messaggio forte che la comunità di Castelveccana ha lanciato nella serata di ieri, venerdì 7 aprile, durante una Via Crucis diversa da tutte le altre. Il momento più simbolico della liturgia pasquale ha assunto una valenza molto più ampia, in un territorio colpito dalla piaga dello spaccio e teatro lo scorso febbraio di un omicidio nei boschi della droga.

Castelveccana c’è

La partecipazione, numerosa e sentita da parte della cittadinanza, è stata la miglior risposta all’invito che era stato lanciato da don Luca Ciotti, ovvero vincere l’indifferenza e dare ognuno il proprio contributo. La Via Crucis, che ha preso il via dalla frazione di Nasca, ha percorso la strada verso Sant’Antonio, nei pressi dell’area boschiva dove si svolge l’attività di spaccio. La presenza delle persone e delle fiaccole il simbolo più importante della legalità contro un fenomeno da combattere, che porta insicurezza e paura.

La riflessione del prefetto

In mezzo alla gente anche il prefetto Salvatore Pasquariello, che fin dal suo insediamento ha promosso molteplici tavoli istituzionali per affrontare questa problematica che coinvolge tantissimi comuni del Varesotto. Tema al centro anche del sopralluogo di qualche settimana fa del sottosegretario all’Interno Nicola Molteni. «Ho sentito il desiderio di partecipare alla Via Crucis, sia come rappresentante del Governo, sia come persona religiosa – commenta Pasquariello – e non solo come rappresentante del Governo, ma anche, direi, della Repubblica, perché ho avuto l’alto onore di portare la testimonianza e la vicinanza di tutte le istituzioni e dei rappresentanti della società civile che si occupano di contrastare il fenomeno criminoso dello spaccio. Tutti siamo concentrati sul tema e impegnati con la massima determinazione e con enormi energie – ritenendoci anche “comunità educante” – a individuare e proporre soluzioni, spesso incontrandoci e confrontandoci all’interno della Conferenza Permanente da me presieduta». Quindi una riflessione sul senso e l’obiettivo dell’evento promosso a Castelveccana. «Regala pagine e riflessioni di una grande bellezza e di una straordinaria sollecitudine a compiere il proprio dovere tenendo sempre presente il bene comune e l’interesse generale. Un ulteriore, potente stimolo, dunque, per me e per ciascuno di noi, di ogni educatore istituzionale e sociale, per l’attività quotidiana di accompagnare i ragazzi e i giovani nel loro stupendo percorso di sana crescita. Una carica eccezionale a fare di più e a fare meglio».

Il prefetto Pasquariello e il sottosegretario Molteni all’incontro con i sindaci a Germignaga

Stazioni a tema spaccio

Sei le stazioni della Via Crucis di Castelveccana, ognuna a tema: I venditori di morte, I galoppini dello spaccio, I destinatari della roba, Tra noi ci sono i conniventi, Preoccupati per il futuro dei giovani ed il presente delle famiglie, La morte degli uomini. Per ogni fermata una preghiera: «Non sopportiamo di essere in balia di giovani assoldati per vendere morte, giovani che non hanno di meglio da fare nella vita che vivere di morte». E ancora: «Contro coloro che sono conniventi, desideriamo schierarci Signore: sanno ma non muovono un dito, vedono ma non denunciano, toccano con mano ma se ne lavano le mani. C’è bisogno di una mano di tutti, c’è da sortirne insieme, da soli non possiamo farcela. Non vorremmo che i nostri figli fra qualche anno ci dicessero: “Ma tu dove eri?”». E infine: «Siamo preoccupati per non dire terrorizzati». A scandire il percorso nel buio del bosco anche canzoni diverse dai classici brani di chiesa, con la musica di cantautori come Gaber, Jovanotti e Fabrizio Moro.

Il parroco don Luca Ciotti

Una raccolta firme

In occasione della Via Crucis è stato letto un appello indirizzato ai comuni, le forze dell’ordine, le scuole, le associazioni e tutti i cittadini. Viene promossa una raccolta firme per non restare indifferenti e impegnarsi per prevenire, difendere il territorio e riprendersi gli spazi della montagna.

I nostri boschi si sono insanguinati e noi non possiamo tacere di fronte alla morte di un uomo. Non possiamo tacere di fronte alla mancanza di libertà, perché le dipendenze (droga, alcol, gioco…) ci rendono schiavi. Non possiamo tacere perché non vogliamo essere complici! Il desiderio di costruire reti educative forti ci spinge a fare un appello a tutti perché ciascuno possa alzare lo sguardo e collaborare fattivamente per dare un futuro di speranza al nostro territorio, ai nostri ragazzi. Perché i nostri boschi possano tornare ad essere luoghi di crescita e scoperta della natura e non di morte. Perché i nostri paesi siano luoghi di vera accoglienza in cui possa crescere l’attenzione all’altro, a chi è nel bisogno, a chi vive la fragilità. Ecco perché promuoviamo una raccolta firme, è un modo per concretizzare alcuni passi, per camminare insieme e non essere indifferenti.

1. INFORMARE: chiediamo alle Amministrazioni Comunali un incontro pubblico in cui essere aggiornati sui passi compiuti e su quelli da compiere in ordine alla sicurezza (telecamere, sistemi di controllo, azioni di disturbo). Desideriamo essere partecipi e informati di ciò che sta avvenendo quale segno di una cittadinanza attiva.

2. PREVENIRE: è necessario un cospicuo investimento di energie e di denaro per lavorare con esperti sulla comunità. Per questo chiediamo un concreto impegno di spesa nel bilancio del Comune di Castelveccana e in quelli limitrofi per elaborare e mettere in atto un importante impegno educativo. In questo processo di comunità, per fare rete, si dovranno coinvolgere le varie istituzioni (società sportive, parrocchie, associazioni, scuole, ecc.).

3. VIGILARE: chiediamo che si rispettino le regole del gioco. Che vengano attuati tutti gli aspetti della legge regionale n. 11 del 6 maggio 2015 sul nostro territorio. In particolare di verificare che i locali per il gioco d’azzardo lecito osservino le prescrizioni introdotte dal regolamento regionale n. 10 del 14 dicembre 2015, approvato con deliberazione di Giunta regionale n. 4463 del 10 dicembre 2015.

4. SEGNALARE: I care…Tu mi interessi! Per questo invitiamo tutti a non volgere lo sguardo e a non giudicare ma ad aiutare chi vediamo in difficoltà anche attraverso la segnalazione di situazioni agli assistenti sociali, al parroco, ai sindaci, ai famigliari, ai Ser-D (Servizio per le Dipendenze) del sistema sanitario, alle forze dell’ordine (anche attraverso l’applicazione YouPol- permette di interagire con la polizia inviando immagini e testi relativi a episodi di spaccio). Insieme possiamo creare una rete di aiuto discreta ma significativa.

5. OCCUPARE: promuoviamo iniziative su queste montagne. Arriva la bella stagione pensiamo a un coordinamento per favorire iniziative con la presenza di gruppi organizzati, camminate, mostre, corse campestri, itinerari di mountain bike… c’è da occupare spazi per vivere al meglio il territorio.