Spaccio, il sottosegretario Molteni nel Varesotto. «Lo Stato non arretra»

Il sottosegretario Molteni sul luogo dell'omicidio di Castelveccana

GERMIGNAGA – Contro il problema dilagante dello spaccio nei boschi del Varesotto scende in campo direttamente lo Stato. L’intervento del Governo, più volte auspicato dai sindaci, si è concretizzato oggi, lunedì 27 febbraio, con un tour istituzionale del sottosegretario al Ministero dell’Interno Nicola Molteni. «Lo Stato non arretra», ha sottolineato. Per lui una lunga giornata da Varese alle Valli del Verbano fino al tradatese.

Sul luogo dell’omicidio

Il tour di Molteni ha preso il via poco dopo le 9 dalla Prefettura di Varese (nella foto sotto), dove l’onorevole brianzolo della Lega ha incontrato il prefetto varesino Salvatore Pasquariello, il suo collega comasco Andrea Polichetti e i vertici provinciali di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza. Quindi il trasferimento a Castelveccana, dove Molteni ha svolto un sopralluogo nel bosco nei pressi della zona in cui si è consumato l’omicidio del 34enne marocchino Rachid Nachat.

La presenza dello Stato

All’ora di pranzo l’atteso arrivo di Molteni a Germignaga, accompagnato dall’onorevole varesino Stefano Candiani, presso la Colonia Elioterapica di via Bodmer, dove il sottosegretario ha incontrato i sindaci del territorio dell’Alto Varesotto e del Medio Verbano. Presenti anche le due comunità montane (Valli del Verbano e Piambello). «Quando il territorio chiama lo Stato risponde: è giusto e doveroso intervenire – ha detto Molteni – lo Stato non arretra e non può dimostrare debolezza. Ci sono delle enclave di illegalità ed è compito dello Stato riprenderci questi pezzi di territorio. È straordinaria l’operatività delle forze dell’ordine in luoghi impervi e inaccessibili».

Il sottosegretario Molteni incontra i sindaci a Germignaga

Le richieste dei sindaci

Il sottosegretario ha parlato di un problema non solo locale, ma anche nazionale, con un modus operandi che si ripete, con la presenza di pusher principalmente magrebini che contano sulla collaborazione di “vedette” e “pali”, soprattutto tossicodipendenti italiani. Per affrontare la situazione sarà siglato un protocollo d’intesa apposito e seguiranno riunioni di aggiornamento. Le azioni che verranno messe in campo riguarderanno innanzitutto l’aspetto repressivo, con più presenza delle forze dell’ordine, maggior collaborazione con le Polizie locali e incremento della videosorveglianza. Ma si interverrà anche sul fronte della prevenzione. «È il momento di inizio di un percorso insieme – ha aggiunto Molteni – nessuno promette che domani non ci sarà più spaccio nei boschi, ma nessuno fa un passo indietro. Lo Stato c’è». Al sottosegretario alcuni sindaci (nella foto sotto uno degli interventi) hanno illustrato tutta la preoccupazione del territorio, auspicando più presenza delle forze dell’ordine e la possibilità per loro di operare in maggior sicurezza.

A chiudere i due parlamentari Candiani e Pellicini. «Abbiamo un territorio che va dai piccoli comuni fino a Malpensa, la più grossa porta di accesso delle sostanze stupefacenti in Italia. È importante anche la collaborazione con le autorità svizzere», ha detto Stefano Candiani. Infine Andrea Pellicini: il deputato luinese aveva presentato un’interrogazione sul tema dopo l’episodio di Castelveccana. «Se c’è un’offerta di droga vuol dire che c’è anche una domanda – ha detto – è anche un problema sociale». Nel pomeriggio il tour prosegue con un sopralluogo nei boschi del Parco Pineta tra Varesotto e Comasco e infine un incontro in Municipio a Tradate con gli amministratori.