Una telecamera per l’Anatomia Patologica di Tradate: dono di Caos e La Trasparenza

La Breast Unit di Asst Sette Laghi

TRADATE – L’Associazione Caos è riuscita, ancora una volta, a mobilitare il territorio per supportare l’offerta sanitaria. Questa volta, partner dell’iniziativa, è stata l’associazione La Trasparenza di Venegono Superiore, che ha raccolto il testimone del Gruppo Alpini di Venegono Superiore. Tre anni fa, infatti, erano stati questi ultimi, insieme a Caos, a donare all’Ospedale di Tradate un microscopio destinato all’attività dell’Anatomia Patologica, in particolare per l’analisi intraoperatoria dei campi istologici prelevati alle donne operate di tumore al seno.

Dopo il microscopio una telecamera

A completare l’opera, quest’anno, è stata l’Associazione La Trasparenza, che ha contribuito a donare una telecamera dedicata proprio a quel microscopio, grazie alla quale la funzionalità dello strumento è aumentata considerevolmente, sia dal punto di vista diagnostico, sia da quello, tutt’altro che secondario, della didattica. A confermarlo sono Fausto Sessa, direttore dell’Anatomia e Istologia Patologica, e il suo collaboratore operativo al Galmarini Michele Cerati. «La telecamera donata, installata sul microscopio presente nel laboratorio, consente, nei casi di difficile o dubbia interpretazione dei preparati istologici in esame, la possibilità di acquisire le immagini, mettendo il patologo presente a Tradate nella condizione di condividerle con un collega del laboratorio di Varese per avere un consulto in tempo reale, incrementando così la qualità dell’attività diagnostica. Inoltre, durante l’esame del linfonodo sentinella, le immagini dei preparati istologici acquisite attraverso la telecamera, consentono una valutazione più precisa del numero e soprattutto delle dimensioni delle eventuali metastasi presenti»

Donazione che fa la differenza

Già la donazione del microscopio aveva fatto la differenza per le donne operate al seno residenti nel territorio di Tradate e dei comuni vicini, come ricorda Francesca Rovera, responsabile della Breast Unit varesina che, proprio attraverso tecnologie come quella donata, è davvero presente in modo sempre più capillare sul territorio. «Questa donazione ha incrementato la valorizzazione ed il potenziamento della Breast Unit Aziendale e, soprattutto in emergenza Covid, ha consentito di mantenere la linearità del percorso stesso rispettando le linee guida del trattamento oncologico, con notevole vantaggio per le pazienti in un momento particolarmente delicato». A sottolineare ulteriormente l’importanza dello strumento donato è Andrea Rizzi, direttore del Dipartimento di Area Chirurgica: «Questa ulteriore donazione di una telecamera installata sul microscopio ha aumentato la possibilità di affinare e incrementare l’eccellenza delle prestazioni sanitarie del nostro presidio».

Vicino al territorio

«Siamo orgogliosi di aver sostenuto questo progetto che consentirà di fare del bene a tante donne – commenta il presidente dell’Associazione “La Trasparenza” Luigi Brianza – come ogni anno devolviamo delle risorse per sostenere dei progetti meritevoli del territorio e l’anno scorso abbiamo scelto l’Associazione Caos che svolge un encomiabile lavoro di prevenzione e sensibilizzazione sul tema del tumore al seno. Aver contribuito a questo progetto è per noi motivo di grande soddisfazione e ci stimola ad impegnarci sempre più convintamente a favore del prossimo». Per Caos è la presidente Adele Patrini a commentare: «La logica Hub e Spoke rappresenta una razionalizzazione del sistema al fine di assicurare uniformità di assistenza e qualità di cura, ma anche garantire sicurezza ed efficacia del trattamento, rendendolo più vicino possibile alla residenza dell’assistito. Il terzo settore, di cui la nostra associazione è espressione, deve accompagnare questa logica, che permette di passare da una concezione mono-specialistica alla realizzazione di un percorso di cura per il paziente, costruito sui suoi bisogni in un’ottica multi-specialistica integrata di sistema».

Il ruolo del terzo settore

«Il ruolo del terzo settore, di cui Caos rappresenta un perfetto paradigma – dichiara il direttore sanitario di Asst Sette Laghi Lorenzo Maffioli – è ormai così evoluto che le associazioni svolgono una parte che va ben oltre quella più tradizionale di fornire volontari e risorse al proprio Ospedale. Gli enti del terzo settore come Caos sono interlocutori maturi e ben consapevoli delle dinamiche proprie di un settore complesso come la sanità». Si esprime anche il presidente della Commissione regionale Sanità Emanuele Monti: «È sempre motivo di orgoglio prendere atto della collaborazione virtuosa fra volontariato e sistema sanitario per la salute della persona nel suo senso più ampio e non solamente clinico». Infine la vicepresidente del consiglio regionale Francesca Brianza: «Questo strumento rappresenta un’arma in più nella lotta contro il tumore al seno perché consentirà di effettuare diagnosi tempestive che, come ben sappiamo, sono fondamentali per approntare cure mirate ed efficaci».