Vaccino Covid e linfomi: gli studi di due ematologi varesini fanno il giro del mondo

Da sinistra il dottor Marco Salvini e il dottor Michele Merli

VARESE – Due studi made in Varese, uno dedicato al vaccino Covid e l’altro ai linfomi non-Hodgkin, hanno avuto una vasta eco internazionale. Si chiamano Marco Salvini e Michele Merli i due ematologi varesini il cui nome compare quale quello del primo autore in due articoli scientifici pubblicati su riviste dall’altissimo “impact factor”: si tratta dell’American Journal of Hematology e del Journal of Clinical Oncology. Pubblicare su queste riviste è una di quelle evenienze che capitano una o due volte nella carriera di un professionista, evenienza ancora più rara se l’autore è un medico ospedaliero, che non ha quindi la ricerca come attività principale.

Risposta al vaccino Covid

L’exploit dei due medici rappresenta quindi un’importante soddisfazione per l’ematologia varesina, diretta dal professor Francesco Passamonti. Il primo articolo, a firma del dottor Marco Salvini, riferisce di uno studio sulla risposta immunitaria alla vaccinazione anti Covid-19 in 365 pazienti con neoplasie ematologiche, cioè leucemie, linfomi e mieloma: una popolazione di pazienti fragili. «Lo studio, che abbiamo condotto in Ematologia, si è svolto in collaborazione con il Prof. Paolo Grossi, Direttore delle Malattie Infettive, – spiega Marco Salvini – e con il Laboratorio di Microbiologia, il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università dell’Insubria e l’Irccs MultiMedica. Dallo studio è emerso un dato molto importante e cioè che l’80% dei pazienti riesce a produrre anticorpi dopo la vaccinazione e le dosi booster consentono di generare una risposta immunitaria in circa un terzo dei pazienti che non hanno risposto al primo ciclo vaccinale. Da un punto di vista clinico, è stato dimostrato che la vaccinazione riduce la durata, la severità e la mortalità del Covid-19 nei pazienti con neoplasia ematologica sottoposti a vaccinazione».

Linfomi e Hcv

Il secondo articolo, pubblicato a primo nome dal dottor Michele Merli sul Journal of Clinical Oncology, la più importante rivista di oncologia a livello internazionale, riporta i risultati dello studio prospettico BArT della Fondazione Italiana Linfomi (FIL), coordinato insieme al professor Luca Arcaini dell’Università di Pavia. «Lo studio – spiega il dottor Merli – ha incluso 40 pazienti affetti da linfomi non-Hodgkin indolente e infezione attiva da virus dell’epatite C (Hcv), arruolati in 13 centri italiani, tra cui l’Ospedale di Circolo di Varese, dove sono stati gestiti in collaborazione con il reparto di Malattie Infettive del professor Paolo Grossi. I pazienti sono stati trattati esclusivamente con terapia antivirale con i nuovi farmaci ad azione antivirale diretta (Daa) contro il virus Hcv: come atteso, l’infezione virale è stata definitivamente eradicata nella totalità dei pazienti, senza effetti avversi significativi. Tuttavia l’aspetto più rilevante dello studio è stata la dimostrazione che il 45% dei pazienti, in seguito all’eradicazione del virus, ottiene anche una risposta a livello del linfoma, nel 20% dei casi in maniera completa, e che queste risposte si mantengono a lungo nel tempo: nel 90% dei casi per oltre 3 anni. Nel complesso, lo studio ha dimostrato per la prima volta in modo prospettico l’importanza di eradicare tempestivamente con i nuovi farmaci antivirali il virus Hcv nei pazienti con linfoma indolente Hcv-positivi, dal momento che il linfoma può andare incontro a regressione una volta eliminata l’infezione virale».

Squadra di eccellenza

«Fin dall’inizio della pandemia – aggiunge Francesco Passamonti, orgoglioso del prestigioso risultato raggiunto dai suoi due collaboratori – l’Ematologia, in collaborazione con i colleghi dell’Asst Sette Laghi, ha lavorato per prevenire il Covid-19, curarlo al meglio e poter continuare le cure dei pazienti ematologici».

«Due medici ospedalieri della nostra Ematologia firmano da primi autori articoli su riviste dall’impact factor altissimo, 10,047 per l’American Journal of Hematology e 44,54 per il Journal of Clinical Oncology – sottolinea il direttore sanitario di Asst Sette Laghi Lorenzo Maffioli – sono risultati che non si improvvisano e che richiedono un impegno costante e grandissime competenze. Congratulazioni ai due autori e complimenti al Prof. Passamonti, capace di coltivare i talenti dei suoi collaboratori per creare una squadra che è davvero un’ eccellenza».