Spaccio nei boschi a Castelveccana, Pellicini (FdI): «Lo Stato intervenga»

Il presidente provinciale di Fratelli d’Italia Pellicini

CASTELVECCANA – Spaccio nei boschi, ora “intervenga lo Stato e con uno sforza straordinario s’impegni a smantellare la rete di pusher che “infestano” le aree boschive del Nord del Varesotto”. E quanto chiede il deputato luinese di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini, che ha presentato sulla questione un’interrogazione scritta al ministro dell’Interno.

L’omicidio e il tentato omidicio

La richiesta di Pellicini parte dall’omicidio che si è consumato qualche giorno fa proprio nei boschi di Castelveccana. Episodio attorno al quale è in corso un’indagine che vede indagato un carabiniere. E parte da qui l’interrogazione del deputato di Fratelli d’Italia. Anche se il problema non è solo in questa zona. Si veda ad esempio, quanto accaduto nei boschi di Biandronno, dove solo qualche settimana fa si è registrato un altro episodio, legato allo spaccio di stupefacenti e dove ancora una volta sono saltate fuori le armi da fuoco. Anche in quel caso il sindaco di Biandronno Porotti chiese ad alta voce l’intervento dello Stato e del Governo.

L’interrogazione

Ma torniamo all’interrogazione di Pellicini, il quale scrive al Ministro dell’Interno.

– venerdì 10 febbraio 2023, nel Comune Castelveccana, in provincia di Varese, un uomo di origine extracomunitaria ha perso la vita e, in relazione a questo fatto, la Procura della Repubblica di Varese ha aperto un’indagine per il reato di omicidio a carico di un Carabiniere della Compagnia di Luino, il quale, come emerge dalle cronache sulla stampa, avrebbe sparato colpi di arma da fuoco nell’ ambito di un pattugliamento finalizzato al contrasto della cessione di stupefacenti;
– il fatto ha portato ancora una volta l’attenzione su una piaga che da tempo affligge il nord della provincia di Varese, il cosiddetto “Varesotto”, costituita dallo spaccio di droga nei boschi di questo territorio da parte di criminalità extracomunitaria clandestina;
– in questi ultimi anni, sono state tantissime le azioni messe in atto dalle Procure della Repubblica di Varese e di Busto Arsizio, nonché dalle forze di polizia dei Comandi provinciali, al fine di contrastare questo fenomeno che ha assunto proporzioni allarmanti;
– si tratta infatti di boschi che si estendono per circa 50.000 ettari e che sono di fatto presidiati da un esercito di spacciatori extracomunitari organizzati, armati a difesa dei loro accampamenti, in cui nascondono la droga che vendono sul luogo a tantissimi assuntori di ogni età e categoria;
– gli arresti e le condanne sono state molte, ma gli spacciatori extracomunitari hanno ormai un’organizzazione che prevede continui reclutamenti di stranieri irregolari e una sorta di infinito turnover;
i sindaci hanno sempre denunciato l’occupazione dei boschi del loro territorio, anche perché la gente è spaventata e spesso è stata anche minacciata;
il Prefetto della provincia di Varese, molto attivo su questo fronte, ha più volte convocato il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza, rimanendo sempre vicino ai Sindaci e alla popolazione; -ciononostante questo comportamento criminale appare in crescita esponenziale, con la conseguenza che gli uomini delle forze di polizia rischiano ogni giorno la vita per proteggere la collettività e per far sì che lo Stato non abdichi di fronte a questa invasione criminale del territorio varesino;
– vi è però l’urgente e non procrastinabile necessità che questo fenomeno, unico nel panorama nazionale per vastità e pericolosità, venga smantellato attraverso uno sforzo straordinario da parte dello Stato.
– si chiede di conoscere quali ulteriori azioni il Governo abbia messo in atto o intenda mettere in atto, al fine di debellare il fenomeno dello spaccio di droga sopra descritto attraverso la liberazione dei boschi del Varesotto dall’occupazione metodica da parte di queste squadre organizzate di spacciatori extracomunitari irregolari.