Sempre meno pazienti Covid negli ospedali. Fontana: «L’assassino è il virus»

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MILANO – Leggero aumento dei nuovi contagi (97 contro 77, con la percentuale in rapporto ai tamponi che torna sopra l’1%) e dei decessi (13, contro soli 2) rispetto a ieri, 27 giugno. Ma il dato che continua a scendere con costanza è il totale dei ricoverati, oggi 28 giugno ben al di sotto delle 400 unità: con 92 letti liberati nei reparti Covid, i pazienti ospedalizzati diminuiscono a quota 323, a cui si aggiungono i 43 ricoverati nelle terapie intensive. In tutto 366 pazienti negli ospedali. E il governatore Attilio Fontana accoglie a Bergamo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la commemorazione delle vittime del Coronavirus.

Il riepilogo dei numeri

Su 8.119 tamponi eseguiti, sono stati 97 i nuovi casi positivi al Covid registrati in Lombardia, di cui 22 a seguito di test sierologici e 31 “debolmente positivi”. Il numero complessivo dei contagiati da inizio pandemia sale a 93.741. Scende ancora il numero dei ricoverati: sono sempre 43 quelli in terapia intensiva (lo stesso numero di ieri) e 323 negli altri reparti Covid, 92 in meno rispetto a ieri. Sono invece stati 13 i decessi, che in totale sono 16.639. Tra i nuovi casi positivi, 16 si sono registrati a Milano (di cui 4 in città), 27 a Brescia, 20 a Bergamo e nessuno a Lodi. Solo 3 in provincia di Varese.

«L’assassino? È il virus»

«L’unico assassino è questo maledetto virus, non si troverà pace fomentando sterili vendette, non si supereranno le difficoltà di oggi senza guardare insieme al domani» così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana, alla vigilia della commemorazione delle vittime del coronavirus a Bergamo, in programma questa sera, 28 giugno, alla presenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella. «Come ho detto più volte il tempo è galantuomo, è tutto scritto in documenti e atti ufficiali, oggi non supereremo il dolore con l’odio, abbiamo bisogno di pace e lo dobbiamo prima di tutto verso chi non c’è più». Fontana, che fa riferimento alle intimidazioni ricevute in queste ultime settimane con scritte e cori alle manifestazioni, rivela che «questi  ultimi mesi sono stati densi di dolore, a causa del Covid-19 ho perso amici, ho perso il sorriso, ma non ho perso il senso della ragione». Aggiunge il governatore: «Tante volte mi sono chiesto se, tornando indietro, assumerei le stesse decisioni, tante volte ho pensato a quei giorni passati ininterrottamente nella trincea del mio ufficio. Giornate in cui tra il giorno e la notte – ha ricordato – non c’era alcuna differenza, senza mai tornare a casa, dormendo sul divano, studiando dati, gestendo allarmi, maledicendo ogni avversità che provocava alla mia gente dolore, morte e sofferenza. Le previsioni universitarie stimavano nella sola Lombardia oltre 80mila morti per il Coronavirus, un dato che quando mi fu comunicato a stento riuscii a trattenere le lacrime, sono grato a tutti coloro che hanno lottato insieme a me, a tutti coloro che hanno evitato il peggio».

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