Clima d’odio contro Fontana:minacce web, lettere anonime a casa. Dossier in Procura

MILANO – “Clima d’odio” contro il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: è stato depositato in Procura il dossier che il legale del governatore, l’avvocato Jacopo Pensa, ha messo a punto sulla base delle minacce, degli insulti e delle intimidazioni che Fontana ha ricevuto nelle ultime settimane per via dell’emergenza Covid-19. Nel dossier, ben 30 pagine di materiale, ci sono commenti ingiuriosi comparsi sui social network, ma persino lettere anonime inviate per posta a casa di Fontana, a Varese. Tra cui una in cui si minaccia il presidente della Lombardia di un incidente stradale.

Minacce e intimidazioni

Il dossier – una raccolta di messaggi con minacce, insulti e intimidazioni rivolte al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, durante l’emergenza Coronavirus – si intitola “il clima d’odio” ed è stato portato in Procura a Milano questa mattina, 4 giugno, all’attenzione del pubblico ministero Alberto Nobili, capo del dipartimento antiterrorismo e titolare del fascicolo per minacce aggravate aperto dopo la comparsa della scritta “Fontana assassino” su un muro di Crescenzago, quartiere alla periferia Nord Est di Milano. Una iniziativa, ritenuta intimidatoria, che era stata rivendicata dal movimento dei Carc, i Comitati di Appoggio alla Resistenza Comunista. Nelle 30 pagine raccolte dall’avvocato Jacopo Pensa, non ci sono soltanto gli svariati commenti e minacce postate sui vari social network o comparsi sul web ad opera dei soliti “leoni da tastiera”, ma persino lettere recapitate via posta a casa della famiglia di Attilio Fontana. Tra queste ce n’è addirittura una in cui l’autore, celandosi dietro l’anonimato, minaccia il governatore di subire un incidente stradale. Insulti e intimidazioni che hanno portato la Prefettura di Varese ad assegnare una scorta al governatore. «Un conto è la critica politica che il presidente Fontana ha sempre accettato – spiega l’avvocato Pensa alle agenzie di stampa – altro è alimentare un clima d’odio che ha portato qualcuno a definire il governatore come un assassino e un killer. Una violenza inaccettabile».

Attilio Fontana sotto scorta: lo ha deciso la Prefettura di Varese dopo le minacce

Lo scontro politico

Nel frattempo, la vicenda finisce in politica. L’assessore regionale alla sicurezza Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) attacca: «L’invito a “radicalizzare la protesta nei confronti di una classe dirigente regionale”, che il parlamentare europeo Pierfrancesco Majorino ha fatto lo scorso 27 maggio, a quanto pare è stato accolto di buon grado anche dai Centri sociali che si preparano ad una nuova manifestazione prevista per il 6 giugno in piazza San Babila a Milano». Per De Corato «ha fatto decisamente bene il legale di Fontana a depositare in Procura, quest’oggi, il dossier che testimonia il clima d’odio che si è creato attorno al Presidente e all’intera Istituzione. Un clima ignorato, in parte, dal centrosinistra più attento a misurare le distanze tra i manifestanti del 2 giugno in piazza Duomo, che alle scritte ingiuriose comparse nello stesso giorno nel medesimo luogo per mano dei Centri Sociali, come “Fontana M…” o come quelle comparse sotto alla Regione una settimana fa “Fontana e Gallera cialtroni assassini”».

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