Covid, «decine le minacce» a Fontana. E la Procura indaga sul murales dei Carc

MILANO – «Sono decine le minacce che, negli ultimi giorni, sta ricevendo il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana relative alla gestione dell’emergenza sanitaria dettata dal Coronavirus». Lo rivela l’agenzia di stampa Agi, che riporta informazioni dell’avvocato Jacopo Pensa, legale del governatore. Dopo il caso eclatante della scritta “Fontana assassino” comparsa a Milano, in via Crescenzago, rivendicata dal gruppo di estrema sinistra dei Carc (Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo), il legale di Fontana sta raccogliendo in un “dossier” tutti gli «avvertimenti» che sui social sono stati rivolti al presidente della Lombardia.

L’indagine a Milano

Dopo la comparsa del murales contro il governatore varesino, l’intero mondo politico si è schierato in modo netto in solidarietà di Attilio Fontana, condannando la scritta. Nel frattempo si è mossa anche la Procura di Milano, con il pubblico ministero Alberto Nobili, che coordina il pool antiterrorismo, che ha avviato un’indagine per minacce aggravate e diffamazione. Anche se la parola “assassino” non sarebbe proprio una minaccia, filtra dalle indiscrezioni di agenzia, viene ritenuto che la scritta a caratteri cubitali e il suo contenuto abbiano una portata intimidatoria. Ora l’Agi dà notizia anche del dossier che il legale del presidente, l’avvocato Jacopo Pensa, sta preparando «con tutti gli “avvertimenti” ricevuti soprattutto da singoli sui social, con nomi veri o fasulli». Informazioni che a quel punto potrebbero confluire nel fascicolo già aperto dalla Procura. In queste circostanze, in caso di allarmi di particolare entità, il Pm potrebbe anche avvertire la Prefettura per l’eventuale concessione della scorta che, al momento, da quanto si apprende, il Presidente non avrebbe intenzione di chiedere.

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