Corbo (Pd): «La riapertura delle superiori è una priorità. Ma ci vuole cautela»

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VARESE – «Riteniamo prioritaria l’esigenza da parte degli studenti di riprendere la didattica in presenza». Queste le parole del Partito Democratico Provinciale. Il 7 gennaio è programmata la riapertura delle scuole superiori che – con l’ordinanza del Ministero della salute del 24 dicembre – prevederà l’attività didattica in presenza al 50% della popolazione studentesca. La restante parte dell’attività è erogata tramite didattica digitale integrata. L’ordinanza varrà fino al 14 gennaio.

Per il Pd provinciale è una priorità che la didattica torni a essere in presenza. Con tutte le precauzioni necessarie per contrastare l’ancora attuale crisi Covid. «L’andamento della curva dei contagi, nonché la pressione sulle strutture sanitarie, soprattutto nella nostra provincia, rende necessarie cautele e riflessioni ponderate», sottolineano. «Occorre valutare la situazione contingente relativa allo scenario del 7 gennaio e valorizzare, in chiave prospettica, il sistema scolastico alla luce di quanto è stato posto in evidenza nell’attuale periodo di emergenza».

L’impatto sul trasporto

La riapertura delle scuole superiori e il relativo impatto sul trasporto pubblico locale riguarda un bacino di 45mila studenti in Provincia di Varese. «Il tavolo di coordinamento Scuola Trasporto Pubblico Locale (istituito dalla prefettura di Varese ai sensi del dpcm del 3 dicembre) ha elaborato un documento operativo che prevede indicazioni sull’organizzazione del trasporto pubblico, in funzione degli orari differenziati di ingresso e di uscita degli istituti superiori». E aggiungono che il documento «necessita evidentemente di definizioni ulteriori riguardo i controlli previsti sui mezzi e nelle aree di attesa, affinché possano garantire di evitare assembramenti».

I provvedimenti necessari

In particolare gli amministratori dei comuni interessati dagli istituti superiori della provincia (Varese, Busto Arsizio, Gallarate, Saronno, Luino, Tradate, Gavirate, Bisuschio, Somma Lombardo, Sesto Calende, Castellanza) avranno bisogno di «supporto per evitare situazioni di affollamento che potrebbe determinarsi senza un’accurata organizzazione. Tale documento, peraltro, fa ancora riferimento ad una ripresa della didattica in presenza per una percentuale studentesca del 75%».

Valutare l’opportunità di classificare come zona gialla la Lombardia e la provincia di Varese a partire dal 7 gennaio è un’azione necessaria secondo il Pd provinciale. L’obiettivo è «evitare che una recrudescenza dei contagi possa determinare una nuova chiusura delle scuole superiori. Una misura dagli effetti difficilmente recuperabili in considerazione delle tempistiche didattiche». Tra le proposte per prevenire problemi di contagi c’è l’ipotesi vaccino per docenti e studenti, «un provvedimento che garantirebbe maggiori margini di una riapertura in sicurezza». E ancora: «L’impatto dell’emergenza Covid sul sistema scolastico ha chiaramente posto in evidenza come sia ancora più determinante concentrare risorse per potenziare il sistema scolastico, anche destinando parte di quelle del Recovery Plane/Next Generation Eu».

Un piano di investimenti per la scuola

Concludono così: «Ripensare gli ambienti scolastici, strutturare la didattica a distanza come risorsa, incrementare gli organici del corpo docente devono far parte di un tangibile piano di investimenti sulla scuola. Considerando che il nostro Paese ha una percentuale di diplomati e laureati ancora tra le più basse tra i Paesi Occidentali è ora di cogliere questa fase di trasformazione per incrementare l’obbligo scolastico».

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