Scuola a Sumirago, l’assessore: “Tariffe più alte? L’ha chiesto l’opposizione”

costi scuola sumirago

SUMIRAGO – «Ci meraviglia questo appunto sulla maggiorazione delle tariffe da parte di Luca Bidoglio, che in più sedi aveva ribadito lui stesso il costo irrisorio del bus». Fernanda Pozzi, assessore alle Politiche Sociali ed Educative, risponde alle critiche del capogruppo di “Insieme per cambiare Sumirago”, e illustra le scelte dell’amministrazione comunale in merito ai costi dei servizi scolastici.

La scuola pomeridiana e l’accompagnatore sul pullman

«Quando ci siamo incontrati in vista del consiglio comunale di giovedì 4 ottobre, ho presentato queste risposte, che sono state condivise non solo dalla giunta, ma anche dalla nostra maggioranza. “Insieme per cambiare Sumirago” ha chiesto un ristorno economico riguardo alla scuola materna. Secondo loro i genitori hanno subito un danno perché non è stata aperta al pomeriggio. Il punto è che non compete a noi. L’orario non viene stabilito dal Comune perché questa parte è compito dell’istituto comprensivo di Mornago. L’amministrazione non può intervenire nell’ambito didattico e organizzativo. Ha invece adempiuto il suo compito relativo al pasto per tutti i bambini, di cinque e quattro anni, il primo giorno di scuola, e per i nuovi iscritti dal 17 settembre, come da calendario pervenuto a tutte le famiglie il 20 agosto. Sono stati poi aggiunti dei giorni successivi, ma sempre per questioni organizzative di Mornago».
Riguardo ai bambini che si sono malmenati in assenza dell’accompagnatore, aggiunge: «Quest’anno il trasporto è stato affidato alla ditta Castano di Varese tramite gara, e l’incarico non prevedeva questa figura. Da tempo però le amministrazioni di Sumirago si avvalgono di volontari (in paese è attivo un grosso gruppo). Per motivazioni e disguidi oggettivi è stato impossibile attivarli dal 12 settembre, però dal 17 l’accompagnatore è stato presente. Il primo giorno di scuola si è verificato questo episodio spiacevole ma, non appena il servizio educativo è venuto a sapere della cosa, è intervenuto su ambo le parti in modo corretto, adottando gli accorgimenti del caso».

Una rimodulazione delle tariffe

Riguardo ai costi dei servizi scolatici a Sumirago, Fernanda Pozzi precisa che non è avvenuto un aumento, ma una rimodulazione: «Si è resa necessaria perché l’anno scorso i genitori dei bambini che frequentavano la mensa hanno fatto presente il costo alto del servizio, prima modellato su due sole fasce di reddito Isee, una da 4,85 al giorno e l’altra da 5. Si è quindi rimodulato su quattro, e quindi quest’anno sarà, a seconda dei casi, di 2,50, 3,50, 4,50 o 5 euro. Ovviamente porterà un introito inferiore nelle casse del Comune. Il nostro servizio scolastico, siccome è a domanda individuale, deve essere coperto almeno al 36%, essendo noi in situazione di riequilibrio. Di conseguenza abbiamo dovuto ritoccare le tariffe di bus e scuola dell’infanzia, anche qui con l’attenzione di rimodularle in modo tale che chi ha un reddito più basso paghi ancora meno dello scorso anno, e chi uno più alto paghi un po’ di più. In sostanza prendiamo di meno dalla mensa e qualcosa di più dal bus, che aveva delle tariffe irrisorie, con la più bassa di novanta euro annuali e la più alta di trecento».
Su questo aspetto respinge le critiche dell’opposizione: «Quello che ci ha meravigliato di più è stato l’appunto di Bidoglio sull’aumento delle tariffe. In diverse sedi istituzionali e non, aveva ribadito lui stesso il costo irrisorio del bus, aggiungendo che costa come un caffè al giorno e proponendo addirittura il raddoppio. Sottolineeremo anche la mancata partecipazione del rappresentante di “Insieme per cambiare Sumirago” alle due commissioni convocate per la revisione dei costi delle tariffe scolastiche, il luogo più idoneo per il confronto e la discussione. C’erano giustificazioni corrette per l’assenza, però resta il fatto che non è venuta».

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