Costituzione al passo con le generazioni nel Festival di Politics Hub a Legnano

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LEGNANO – Una Costituzione capace di stare al passo coi tempi, adattandosi alle esigenze delle generazioni che si susseguono. Al suo 2° Festival Politics Hub, l’associazione di giovani appassionati di politica e attenti all’attualità, punta in alto e invita a riflettere sui valori fondanti della Repubblica espressi nella Costituzione e sulla loro evoluzione, alla luce delle necessità attuali e dell’equità intergenerazionale. Temi impegnativi su cui promuove il dibattito un gruppo che ricorda, per composizione, iniziative e intenti, quello di “Controcorrente giovani” riunitosi intorno al Giornale di Montanelli negli anni 80 e 90.

Nella sera di giovedì 17 novembre al Teatro Tirinnanzi di Legnano (nella foto) 150 persone sono state chiamate in apertura a esprimersi su alcune domande relative a dati e statistiche inerenti lavoro, istruzione, recidiva, ambiente e privacy con palette colorate tramite cui rispondere sì o no. Quindi, spazio agli ospiti, intervistati a turno.

Un testo flessibile

Federico Furlan, docente di diritto costituzionale all’Università Bicocca, ha esordito sottolineando la «flessibilità della Costituzione che ne ha permesso numerosi cambiamenti, passando da quella “comunista” delle origini ai princìpi liberali imposti dall’Europa». Concetto condiviso dall’ex ministro della giustizia Alfonso Bonafede, per il quale «il valore centrale nell’evoluzione della società è proprio quella flessibilità di princìpi che, rivolta naturalmente alle nuove generazioni, consente alla Costituzione di indicare una direzione. Spesso si scivola nell’equivoco di datare la Costituzione al 1948: essa è garanzia dei diritti e consente di incanalare l’evoluzione sociale nella giusta direzione, che è quella che garantisce la centralità dell’individuo».

Sensibilità sociali e aggiornamenti

Per l’ex ministro del lavoro e delle politiche sociali Andrea Orlando «l’impostazione laburista della Costituzione non la fa cadere nell’errore di irreggimentare il futuro. Per molto tempo è stata ritenuta meramente programmatica, invece vive di vita propria sull’onda del movimento di idee che pervadono la società. C’è stata una fase di battaglie per l’affermazione di diritti sociali il cui fulcro è l’art. 3 (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge”, nda) con il passaggio storico del ’68; in una ulteriore fase, alla fine degli anni 70, si passa al riconoscimento dei diritti dell’individuo. La terza fase sarà sul tema del rapporto tra uomo e tecnologie, con implicazioni di carattere etico». In ogni caso, per Orlando «la Costituzione è un compromesso verso l’alto».

Infine Cosima Buccoliero, già direttrice del carcere di Bollate e ora della casa circondariale di Torino, ha osservato che «come operatori penitenziari stiamo ancora attuando le linee programmatiche della Costituzione. La legge penitenziaria è appena del 1975 e anch’essa ha avuto difficoltà nell’applicarsi. Soltanto negli ultimi vent’anni siamo riusciti, grazie alle sentenze della Corte Costituzionale, ad avere una illustrazione delle norme e della loro applicazione».

Il Festival proseguirà con gli eventi programmati sabato a Busto Arsizio.

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