Costretti a sprecare acqua perché manca la rete idrica duale

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LEGNANO – Il problema della siccità arriverà in Consiglio comunale a Legnano con un’interrogazione del consigliere Brumana del Movimento dei Cittadini.

Lo sapevamo che prima o poi ci saremmo trovati a fare i conti con la mancanza di acqua potabile. Del resto tanto la “legge Galli” (n. 36 del lontano 1994) quanto il “Testo Unico Ambientale” (D. Lgs. 152/2006) sono stati pressoché ignorati relativamente alla realizzazione, in particolare nei nuovi insediamenti, delle “reti duali” di adduzione. Più semplicemente: ora usiamo l’acqua potabile e pregiata che proviene dalla terza falda per tutti gli usi, quando potremmo tranquillamente usare l’acqua della prima falda per tutti gli usi “non potabili” risparmiando circa il 50% di acqua potabile. Ad esempio, per lo sciacquone del wc e per innaffiare l’orto si potrebbe usare l’acqua di prima falda.

Nessun obbligo di costruirla

Oggi, quante nuove abitazioni a Legnano sono provviste di doppia rete idrica, cioè una per gli usi potabili e un’altra per usi non potabili? Quasi nessuna, anche per due principali motivi: i regolamenti comunali non prevedono l’obbligo di doppia rete idrica per le nuove costruzioni o in caso di ristrutturazione edilizia, e il gestore dell’acquedotto Cap Holding non ha costruito la doppia rete sotto le strade della città.

«Il tema non è nuovo a Legnano – afferma Stefano Quaglia, presidente di Legnano Futura – se ne è parlato nell’aula di Palazzo Malinverni già circa 20 anni fa, quando avevo presentato un’interrogazione e la proposta di obbligare i nuovi insediamenti a dotarsi di doppia rete idrica». Ma tutto è rimasto lettera morta, la politica spesso non sa pensare a lungo termine.

CapHolding si occupi di questo anziché di inceneritori

Non può che farci piacere che il sindaco Radice annunci che si stia utilizzando acqua di prima falda per l’irrigazione del verde pubblico. Ma prima che rimaniamo completamente a secco, è ora di passare a provvedimenti concreti, la politica anche a livello comunale non può più “lavarsi le mani” del problema acqua.

L’Amministrazione innanzitutto stabilisca l’obbligo di doppia rete idrica nelle nuove costruzioni o in caso di ristrutturazione edilizia. Inoltre, visto che il sindaco di Legnano è vicepresidente del Comitato di indirizzo strategico di Cap Holding, faccia in modo che il gestore dell’acquedotto distribuisca anche l’acqua di prima falda da destinare agli usi non potabili.

Non c’è tempo da perdere. Il comune si dia da fare affinché Cap Holding, a cui tutti paghiamo la bolletta dell’acqua, si occupi di risorse idriche, piuttosto che di inceneritori.

Legnano Futura

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