Covid: risale la curva dei contagi. L’80% dei medici pronto a farsi vaccinare

Varese ats dati conferenza stampa

VARESE – La curva die contagi torna a salire e anche gli indici di riferimento destano qualche preoccupazione rispetto a un virus che si fa davvero fatica a domare. Per quanto invece riguarda ai vaccini contro il Covid: oltre l’80 % di medici e personale ospedaliero, medici di medicina generale e medici delle Usca ha aderito alla campagna. Una percentuale che nei prossimi giorni crescere ulteriormente, attestandosi, secondo le previsioni a oltre il 90%, poiché in questo momento non ancora tutti i medici hanno dato una risposta.

A dare il numero percentuale e il polso della situazione sulla campagna vaccinale contro il Covid è stata Ats Insubria in una conferenza stampa per voce del direttore sanitario Giuseppe Catanoso e del dirigente Medicina di Comunità Annalisa Donadini

Non scende la curva del contagio

«I dati purtroppo non sono buoni», ha esordito il direttore sanitario di Ats Insubria Catanoso. «Negli ultimi sette giorni abbiamo registrato un aumento dei contagio rispetto alla settimana precedente». E a incidere sulla curva non è la variante inglese: «A Malpensa abbiamo effettuato 1.251 tamponi con 31 positivi. Di questi solo 6 hanno manifestato di aver contratto la variante inglese. Al momento però l’attività di screening non è stata prorogata come indicazione del Ministero. Possiamo dire però che la variante, almeno da noi, non ha avuto gli effetti temuti. E comunque in caso di positività le precauzione da tenere sono le medesime».

Varese dati covid

Campagna vaccinazioni: la prima fase

Sono circa 10 mila (dato che però non contempla i medici di medicina generale compresi invece nel target di questa prima fase) le persone da vaccinare in questa prima fase, ovvero sono 4.900 gli operatori sanitari e 4.700 gli ospiti delle Rsa territoriali. E dopo una partenza definita da Ats “cauta”, ora la campagna nei presidi ospedalieri e nelle Rsa sta procedendo senza particolari intoppi. Annalisa Donadini dirigente Medicina di Comunità ha spiegato: «Dopo il 27 dicembre le Asst hanno avviato l’offerta vaccinale al target prioritario della prima fase della vaccinazione. In questo momento abbiamo a disposizione il vaccino Pfizer che ha una gestione delicata e complessa per via delle sue caratteristiche.  Sta anche iniziando l’attività anche nelle Rsa. E’ stato importante dedicare attenzione alle procedure di stoccaggio, preparazione e trattazione. C’è stato anche un dialogo e momenti di formazione per chi collabora alla somministrazione delle vaccinazioni».

Sui numeri: nelle Asst l’adesione supera il 75%, mentre tra i medici di base al momento l’adesione si attesta oltre il 65%, ma non tutti hanno dato risposta. Il dissenso, ovvero i medici che non si sottoporranno a vaccinazione, invece si attesta attorno al 5%. Sono stati vaccinati invece i medici Usca e i medici di continuità assistenziale che hanno aderito oltre al 95%.

 

La campagna vaccinale sulla popolazione

Quella contro il Covid è una campagna vaccinale a step. Il primo è attualmente in corso e le previsioni dicono che dovrebbe essere completata entro la fine di febbraio. Dopo di che dovrà partire la campagna di massa sulla popolazione. Una macchina complessa da mettere in campo e far partire alla quale Ats, per le sue competenze, sta lavorando. «Anche se sono ancora molte le variabili da considerare a partire dalla tipologia di vaccino che avremo a disposizione – ha spiegato Catanoso – e anche da quanto sarà capillare sul territorio la capacità di vaccinarsi. In queste settimane, ad esempio, anche i medici di medici generale hanno dato la loro disponibilità e quindi verranno formati per poter dispensare il vaccino. L’obiettivo è quello di “riproporre” la rete del vaccino antinfluenzale che negli anni ha dimostrato di poter dare ottimi risultati».

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