675mila euro per la cultura a Varese: nasce il Pic “Siti Unesco e Via Francisca”

Pic Unesco Francisca

VARESE – Valorizzare e integrare l’offerta culturale sul territorio: è l’obiettivo dei Pic, Piani Integrati della cultura, strumento voluto da Regione Lombardia per mettere in rete soggetti pubblici e privati. Tra i 14 progetti finanziati uno riguarda la provincia di Varese. Questa mattina, 19 ottobre, è stato svelato nei dettagli al Centro Espositivo Monsignor Macchi al Sacro Monte. “Siti Unesco e Via Francisca” è il nome del Pic. 675mila euro la dotazione economica del piano.

I dati record della cultura in Lombardia

All’incontro di illustrazione del Pic è intervenuto anche l’assessore regionale ad autonomia e cultura Stefano Bruno Galli, che ha aperto i lavori spiegando come è nato questo progetto. «I Pic sono lo strumento privilegiato che l’assessorato alla cultura ha individuato per la valorizzazione integrata dell’offerta culturale del territorio. Sono convinto che questo sistema può fare scuola a livello nazionale e internazionale». Galli ha poi ricordato i numeri della cultura a livello lombardo. «Il patrimonio culturale più ampio in Italia ce l’ha la regione Lombardia, con 603 musei, 572 teatri e 1400 biblioteche. Abbiamo voluto premiare 14 progetti con 12 milioni di euro». Nello specifico del Pic varesino lo stanziamento totale è di 675mila euro, di cui 392mila messi a disposizione dalla Regione e il resto dai partner coinvolti. «Il territorio varesino è davvero unico dal punto di vista dell’offerta culturale – ha aggiunto Galli – è la provincia lombarda con il maggior numero di riconoscimenti Unesco in Regione, ben quattro».

I luoghi del Pic

Tre di questi siti Unesco fanno parte del progetto: il Sacro Monte di Varese, il Monte San Giorgio e Castelseprio. Proprio il tema dei patrimoni dell’umanità è al centro del piano integrato della cultura, insieme alla Via Francisca del Lucomagno, che si sta sempre più affermando come punto di riferimento per i pellegrini provenienti dalla Germania e dalla Svizzera, collegandosi alla Francigena che porta a Roma. Il Pic ha un orizzonte temporale di un anno, fino a dicembre 2022, e prevede una quarantina di interventi, a partire da un progetto formativo promosso dal Fai che prenderà il via il prossimo giovedì. Il 4 novembre invece inizierà un percorso per le scuole a cura di Archeologistics che coinvolgerà docenti, educatori museali e referenti cultura degli enti locali. A questi interventi che mirano alla costruzione e crescita della rete culturale si affiancheranno poi un ciclo di eventi ed interventi infrastrutturali sul patrimonio della cultura. Tra i luoghi che saranno coinvolti il Museo Butti di Viggiù, l’Antica rimessa del tram di Lavena Ponte Tresa, il Museo insubrico di storia naturale di Clivio e il Monastero di Torba.

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I partner

Oltre a Regione Lombardia il progetto coinvolge una serie di partner, con la Comunità Montana del Piambello soggetto capofila del partenariato. «Siamo capocordata – ha detto il presidente Paolo Sartorio – di un insieme interessante di enti ed associazioni che operano in ambito culturale sul territorio per fare sistema e mettere insieme tutte le possibilità che possano contribuire a far partire dalla cultura una dinamica economica». Della rete fanno parte Parco Regionale del Campo dei Fiori, Parco Pineta Appiano Gentile e Tradate, comuni di Clivio, Lavena Ponte Tresa e Viggiù, Fai, Archeologistics e le associazioni On, Teatro Drao e Proteus.

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