SOMMA LOMBARDO – Da un leghista a un altro leghista. Dall’uomo cercato invano lo scorso ottobre dal sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, per rilanciare Amsc, ovvero Andrea Gambini, all’uomo che si era dimesso poco prima dalla guida della municipalizzata gallaratese dopo mesi di dissidi con l’amministrazione comunale per i ritardi nella riapertura della piscina Moriggia e il mancato trasferimento della farmacia dei Ronchi. Il centrosinistra sommese ha scelto Roberto Campari come nuovo amministratore unico di Spes, l’azienda che per conto del Comune di Somma Lombardo gestisce gli impianti sportivi, i cimiteri e le farmacie.
Una seconda chance
Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo, ha dunque voluto dare una seconda chance a Campari, candidato con la Lega alle elezioni Amministrative di Gallarate nel 2016 e nominato pochi mesi dopo al vertice di Amsc. I rapporti con Cassani, però, si sono logorati in fretta, trascinandosi fino alle dimissioni dello scorso ottobre. Il passato gallaratese di Campari e la sua appartenenza politica non sembrano però interessare Bellaria. Che dice: «Diamo l’in bocca al lupo al dottor Roberto Campari. Siamo certi di proseguire la proficua collaborazione che c’è stata finora tra Comune e Spes e guardiamo ai prossimi importanti obiettivi della nostra partecipata. Campari è un manager di alto profilo, preparato e con l’esperienza giusta per guidare Spes».
Il saluto a Gambini
In una nota diramata oggi, 8 marzo, al termine dell’assemblea dei soci di Spes, Bellaria ringrazia l’au uscente Gambini per il lavoro svolto. «Fin da subito c’è stata tra noi un’ottima sinergia, nel rispetto dei ruoli, che ha fatto sì che si raggiungessero risultati mai ottenuti in passato. Gambini ha avuto il merito di rilanciare Spes ed è stato un piacere poter collaborare lui, persona competente e propositiva. A lui vanno i nostri migliori auguri per il suo nuovo prestigioso incarico».
LEGGI ANCHE:
- Somma, Gambini si dimette da Spes. «Ma non è colpa della politica»
- Gallarate, parlano gli ex Amsc: «Abbiamo trovato una scatola vuota»