SOMMA LOMBARDO – Andrea Gambini ha rassegnato oggi mezzogiorno, 7 marzo, le sue dimissioni da Spes. L’uomo che negli ultimi sei anni è riuscito a risollevare le sorti della società municipalizzata del Comune di Somma Lombardo, non è più l’amministratore unico. Il sindaco Stefano Bellaria ha già individuato il sostituto che verrà presentato ufficialmente domani.
Ho pensato alla mia vita
Gambini era finito nel mirino delle opposizioni di centrodestra un mese fa. In particolare da Fratelli d’Italia, seguiti a ruota da Forza Italia, avevano ufficialmente chiesto le sue dimissioni per “inopportunità” politica. Uomo Lega (Gambini è commissario cittadino a Varese), era infatti stato riconfermato dal centrosinistra dopo la vittoria elettorale del 2015, contribuendo di riflesso con il lavoro svolto in Spes ad aumentare il prestigio dell’attuale maggioranza. Considerato che ormai manca poco più di un anno al ritorno alle urne, ora anche il suo partito gli ha chiesto di fare un passo indietro da Somma? Lui spergiura di no. «C’è di sicuro chi penserà questo, io ho pensato invece alla mia vita, diventata negli ultimi tempi troppo piena di impegni». Gambini è stato infatti nominato presidente della prestigiosa Fondazione Besta di Milano lo scorso dicembre, assottigliando così il tempo da dedicare a Somma.
Un’azienda sana
Gambini ha informato già da qualche giorno il sindaco, dandogli così il tempo di cercare senza fretta il suo sostituto. E svela: «Nell’ultimo incontro che abbiamo avuto l’ho ringraziato per avermi dato fiducia e indipendenza, ma soprattutto per avermi messo nelle condizioni migliori per svolgere il mio lavoro. La Spes è un’esperienza che mi ha dato tanto sia a livello professionale che umano. Io ho dato tanto, ma credo di aver ricevuto di più». Gambini lascia l’azienda con le farmacie che viaggiano a mille (oltre 700mila euro di utili all’anno), gli impianti sportivi totalmente rinnovati, la piscina rilanciata, l’ampliamento del cimitero ai nastri di partenza e il sogno delle Fattorie Visconti a un passo dal cominciare a diventare realtà.
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