Da Fagnano si salpa per l’isola d’Elba. Per 4 giovani con disabilità la scuola è il mare

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FAGNANO OLONA – «Quando c’è stato mare mosso ho avuto paura, ma ho imparato ad affrontarla e ne sono orgogliosa». Il mare è diventato una metafora della vita per i 4 ragazzi con disabilità cognitive della cooperativa La Valle del Granello di Fagnano Olona che hanno partecipato per una settimana al progetto “A scuola per mare”. Un’esperienza in navigazione a barca a vela per sconfiggere la minaccia della dispersione scolastica e dare una vera opportunità di integrazione ai più fragili.

Per evitare la dispersione scolastica

«La barca non la puoi gestire da solo c’è bisogno di un gruppo che ha voglia di collaborare, tutti insieme si porta avanti». Il pensiero è di uno dei ragazzi che in mare, in queste settimane nella zona dell’Isola d’Elba, sta affrontando i 100 giorni di navigazione a vela del progetto “A Scuola per Mare”, selezionato dall’impresa sociale “Con I Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile. Il focus del progetto è la dispersione scolastica, infatti, attraverso l’esperienza del mare, i giovani sono messi in condizione di sviluppare percorsi di consapevolezza, cambiamento e crescita particolarmente significativi sul piano educativo.

Da Fagnano al mare aperto

In questo percorso ha grande valore l’esperienza di “navigazione integrata” che, quest’anno, dal 21 al 26 maggio, ha coinvolto un gruppo di quattro giovani con disabilità cognitiva del Servizio di Formazione all’Autonomia “La Valle del Granello” di Fagnano Olona della Cooperativa Sociale Il Granello Don Luigi Monza.

Un viaggio in mare con due parole chiave: condivisione e confronto. «Da molti anni sperimentiamo questa attività e i risultati sono sempre stati importanti – dice Gabriele Gaudenzi, presidente dell’Aps I Tetragonauti Onlus, associazione capofila di A Scuola per Mare – la barca è un grande amplificatore dei meccanismi di scoperta e riconoscimento di sé e degli altri, questo anche in relazione alle persone con disabilità nelle loro fragilità e nelle loro ricchezze. In mare si vive e si comprende quanto sia necessario l’aiuto reciproco, quanto siano preziosi il contributo e il coinvolgimento di tutto l’equipaggio».

I pensieri dei ragazzi

L’esperienza ha permesso ai ragazzi del Granello di sperimentare la propria autonomia, grazie anche alla collaborazione nella gestione della quotidianità e alla creazione di legami significativi che hanno messo in luce i punti di contatto tra realtà diverse fra loro. «In barca ho imparato a cucinare insieme agli altri e collaborare – dice Matteo – e mi è piaciuto perché gli altri mi davano sicurezza». Un altro dei partecipanti, Nicolò, si unisce alle parole di Matteo e racconta di quando ha avuto la possibilità di stare al timone: «E’ stato speciale guidare le barca e condividere tutto con dei ragazzi fantastici. Mi piacerebbe rifare questa esperienza con il cuore».

Ma una volta lasciata la riva alle spalle non è tutto semplice. «Quando c’è stato mare mosso ho avuto paura, ma ho imparato ad affrontarla, sono orgogliosa di questo. Prima di partire avevo paura di essere giudicata, poi invece sono stati tutti gentili», racconta Gabriela. «E’ stato difficile abituarsi alle onde – continua Giacomo – che muovevano la barca ma ero molto felice di stare insieme agli altri e giocare a carte e fare il primo bagno in mare».

A scuola per mare

A Scuola per Mare è un progetto nazionale che coinvolge direttamente cinque regioni (Sicilia, Lazio, Lombardia, Sardegna, Campania) e che ha come protagonisti adolescenti di età compresa tra i 14 e i 18 anni, di entrambi i sessi che incontrano difficoltà a completare il ciclo di studi. Ognuno dei ragazzi a bordo ha svolto un periodo di formazione pre-navigazione e per ognuno è stato concordato un programma didattico con le rispettive scuole. Al termine dei 100 giorni in mare i ragazzi saranno accompagnati da un tutor nel percorso di rientro su un percorso scolastico/professionale, già avviato o nuovo.

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