SENTIERI DELLE ALPI Dall’Alpe Ciamporino percorrendo il sentiero dei Fiori

sentiero dei fiori

Luogo di partenza:  Alpe Ciamporino (raggiungibile da San Domenico in seggiovia).
Itinerario: Alpe Ciamporino – Porteia ad Maror – La Balma – Alpe Veglia – San Domenico
Dislivello: 100 m in salita, 320 + 350 m in discesa
Lunghezza: 6 Km fino all’Alpe Veglia + 7 Km per la discesa finale a San Domenico
Tempo: 4 h  circa
Difficoltà: E (media). Ci sono alcuni tratti esposti attrezzati con catene. Non sono difficili né pericolosi, ma potrebbero creare problemi  a chi soffre di vertigini
Sentiero: F50 (contrassegno Bianco/Rosso)
Attrezzatura consigliata: Scarpe da trekking con suola vibram o simile (no scarpe da tennis), anche in stagione estiva non dimenticate felpa o maglia a manica lunga e giacca a vento (spesso si è soggetti a vento e sbalzi termici).

sentiero dei fiori
sentiero dei fiori

Questa bella escursione attraverso il Sentiero dei Fiori, che dà la possibilità di godere di una magnifica vista panoramica, consente di camminare su un sentiero relativamente facile e di raggiungere la piana di Veglia.
Si parte da San Domenico di Varzo (alt. 1400 m s.l.m.), si può risalire partendo dalla stazione della seggiovia a Valle e raggiungere l’Alpe Ciamporino (alt. 1975 m s.l.m.) oppure risparmiare oltre un’ora per percorrere il sentiero o la strada carrabile senza una gran vista panoramica, seppure all’ombra attraverso la foresta.
Giunti all’Alpe Ciamporino, dalla stazione della seggiovia, incamminarsi a sinistra prendendo il sentiero F50 che attraversa inizialmente un tratto boschivo leggermente in discesa. Dalla stazione di arrivo della seggiovia bisogna prendere subito a sinistra e scendere leggermente fino ad attraversare un ruscello.
Successivamente il sentiero per circa 20/30 minuti sarà caratterizzato da un piacevole saliscendi con piccole variazioni di altitudine.
In alcuni tratti il sentiero è leggermente esposto e dotato di catene o piccoli ponticelli in legno, ma essendo il sentiero quasi in piano la difficoltà è minima.
Successivamente, giunti ai piedi delle Torri di Veglia, il sentiero inizia a risalire con alcuni tratti attrezzati ed esposto in un paio di punti, qui è necessario prestare attenzione soprattutto perché il sentiero in alcuni punti è sabbioso o ghiaioso.
Dopo una risalita di 15 minuti su sentiero pietroso o a gradini, camminando per alcuni tornanti con una discreta pendenza, si inizia ad intravedere la croce che contrassegna il valico, il punto più alto di tutto il percorso (2051 m s.l.m.).
Da questa posizione si può godere una magnifica vista panoramica sulle torri di Veglia, P.ta Maror a nord e P.zo Foralo e P.zo Valgrande a Sud-Ovest.
Quindi inizia la discesa verso la piana di veglia, a parte due piccolissimi tratti in leggera salita il sentiero scende dolcemente finché non si raggiunge l’area boschiva, dove il sentiero inizia a scendere con una pendenza più incisiva e in presenza di massi, pietre e gradoni.
Si cammina per una quindicina di minuti scendendo da quota 2000 fino a quasi 1800 m finché non si intravedono alcune baite ed alpeggi. Qui sarete giunti a La Balma. Da questo punto il sentiero attraversa il villaggio diventando strada carrabile.
Fate attenzione, però , a non seguire troppo a lungo la strada, perché ad un certo punto troverete un’indicazione per l’Alpe Veglia, da lì, percorrendo un sentiero che attraversa un piccolo tratto di foresta, attraversando il Rio Mottiscia, si cammina per 15 minuti e si raggiunge l’Alpe Veglia, proprio comparendo alle spalle del Rifugio CAI “Città di Arona”.
Da qui si può ammirare tutta la piana di Veglia, compreso il sobborgo dove sorge il rifugio, ai cui piedi sorge il Ristorante Lepontino, e l’altro sobborgo dove sorge l’Albergo Alpino Monte Leone.
Per il pranzo, da buoni escursionisti mio figlio e io abbiamo scelto il Rifugio Città di Arona, ma tutte le strutture in loco sono degne di considerazione.
Dopo la pausa pranzo si prende la strada carraia che attraversa il borgo per rientrare a San Domenico. Alla fine della piana, dopo aver passato un casolare, dove solitamente si vendono prodotti locali tra cui formaggi e yogurt, prima di imbeccare la gola dove inizia la discesa per San Domenico si attraversa una recinzione di pietra che delimita la Piana di Veglia.
Da qui per circa un’ora si cammina in discesa passando rapidamente dai quasi 1800 fino a meno di 1400 metri fino a raggiungere la località Ponte di Campo, dove troverete l’ultimo parcheggio fruibile dai visitatori, da qui la strada è asfaltata e dopo una ventina di minuti in leggera salita si giunge a San Domenico.
Nella piazza facilmente troverete bancarelle che vendono prodotti locali. Per chi volesse riposarsi e mangiare qualcosa, può sostare ad uno dei locali presenti nel centro abitato.

Salvatore Tessitore

sentiero dei fiori – MALPENSA24