Dall’Ucraina a Varese. Diventa imprenditrice e apre un Mailbox in piena pandemia

VARESE – Ci possono essere opportunità ai tempi della pandemia? Da quando, ormai un anno fa, è scoppiata l’epidemia da coronavirus milioni di italiani hanno visto sfumare i propri sogni, e le proprie carriere messe in pausa, o peggio le proprie attività chiuse. Yevgeniya Biryukova conosce bene le avversità e i momenti bui. Quando è arrivata in Italia dall’Ucraina trovare un lavoro degno della sua laurea non è stato facile, ma non ha mai perso la speranza. Ed ecco che, in piena crisi da Covid-19, è riuscita ad aprire un Centro Mail Boxes Etc. a Varese insieme al marito, Alessio Larghi.

Le difficoltà di lasciare il proprio paese

Un’opportunità che nasce anche nei momenti più difficili, così una giovane coppia di Varese riesce ad aprire il secondo Centro Mail Boxes Etc. (Mbe) in via Luigi Borri 112. La storia di un’imprenditrice originaria dell’Ucraina che 13 anni fa si è trasferita in Italia, in cerca di una vita migliore, ma le difficoltà non sono mancate. Yevgeniya Biryukova aveva conseguito una laurea in Economia, ma una volta raggiunto il nostro paese ha fatto fatica a trovare un’occupazione che fosse degna e adatta ai suoi studi.

Diventa imprenditrice

Ha quindi iniziato a lavorare in un’azienda metalmeccanica in provincia di Varese, ma è da sempre stata legata a Mbe per spedire pacchi alla sua famiglia che aveva lasciato in Ucraina. «Da qui l’idea di diventare un’imprenditrice e mettere in pratica i miei studi e le mie esperienze», racconta. «Prima lavoravo per un’impresa di imballaggio e quindi sapevo l’importanza di introdurre soluzioni operative a disposizione delle aziende del territorio».

Il Covid: un’opportunità?

Le avversità sono però aumentate, soprattutto con lo scoppio della pandemia, che ha letteralmente messo in ginocchio interi settori. Tuttavia, le spedizioni hanno subito un incremento dovuto alla crescita delle venite online. Ecco allora che da qualche giorno Mbe ha aperto un secondo centro nella città giardino in via Luigi Borri 112, non lontano dall’università degli Studi dell’Insubria.

Con il marito che aveva perso il lavoro

La giovane imprenditrice è affiancata dal marito Alessio Larghi, che ha lavorato nel settore della telefonia. La sua ultima esperienza si è svolta in Svizzera dove nel 2020 ha perso il posto, dopo un taglio del personale a causa dell’emergenza pandemica. Anche per lui si realizza il sogno di diventare imprenditore, iniziando un’esperienza per la prima volta in autonomia.

Il tutto, dalle trattative al corso di formazione, è stato svolto in modalità virtuale a causa della pandemia in corso. «È stata una grande sfida – ammette Larghi – perché non è semplice pensare di poter mettere in piedi un progetto così ambizioso a distanza, ma siamo fieri del risultato ottenuto».

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