Dazi Usa sull’export europeo. Allarme di Coldiretti: «Colpiti i produttori varesini »

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VARESE – E’ in scadenza l’ultimatum degli Stati Uniti sui dazi per i prodotti europei che verranno esportati oltreoceano. E centinaia di produttori agricoli della provincia di Varese ora si chiedono se dovranno pagare altre imposte sulle merci dirette al nuovo mondo. Per l’Italia si tratta di un business del valore dell’export di 3 miliardi.

Esportazioni a rischio

Olio, vino, salumi e formaggi. Questi sono solo alcuni dei prodotti che la provincia prealpina esporta negli Usa. E che, a seguito della disputa sugli aiuti al settore aeronautico, ora sono a rischio sanzione. Dopo che l’Unione Europea ha approvato il sostegno economico ad Airbus, l’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), ha autorizzato gli Usa ad applicare dazi per un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari all’Unione Europea. «E’ assurdo che a pagare il prezzo di questi scontri diplomatici siamo noi», denuncia il presidente di Coldiretti Varese, Fernando Fiori. «Colpire i nostri prodotti non ha senso».

Tassati due terzi delle spedizioni italiane

Il contenzioso di cui si parla, riguarda i due terzi delle spedizioni agroalimentari totali italiane verso gli Stati Uniti. «Dazi che – avverte l’associazione – potrebbero aumentare fino al 100% in valore ed estendersi a prodotti simbolo del Made in Italy, come grana padano, gorgonzola, salami, mortadelle, succhi e liquori».

Settore da difendere

«Occorre impiegare tutte le energie diplomatiche per superare inutili conflitti che rischiano di compromettere la ripresa dell’economia mondiale duramente colpita dall’emergenza coronavirus», afferma il presidente Fiori. Che poi sottolinea l’importanza della difesa di un settore strategico che sta pagando un prezzo elevatissimo per dispute commerciali che nulla hanno a che vedere con il comparto agricolo.

L’Italia nel mirino

«L’Unione Europea – conclude Fiori – ha appoggiato gli Stati Uniti per le sanzioni alla Russia. Che, come ritorsione, proprio all’inizio di agosto di sei anni fa, ha posto l’embargo totale su molti prodotti agroalimentari, come i formaggi, che è costato al Made in Italy 1,2 miliardi. Ora è paradossale che l’Italia si ritrovi nel mirino proprio dello storico alleato, con pesanti ipoteche sul nostro export negli Usa. Al danno, peraltro, si aggiunge la beffa poiché il nostro Paese si ritrova ad essere punito dai dazi Usa nonostante la disputa tra Boeing e Airbus, causa scatenante della guerra commerciale, sia essenzialmente un progetto francotedesco al quale si sono aggiunti Spagna ed Gran Bretagna».

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