A Gallarate è rinata la Democrazia cristiana

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La Democrazia cristiana è morta, evviva la Democrazia cristiana. Che a Gallarate, in verità, è sempre rimasta viva. Più o meno sottotraccia, ma viva. Tant’è che alle elezioni amministrative non ha mai smesso di fare capolino. Anzi, la prossima volta, in ottobre o quando sarà, rialzerà decisamente la testa e si presenterà alle urne con le insegne del Centro Popolare Gallarate e con candidati che, nella stragrande maggioranza, provengono dalla ex Balena Bianca. Allo loro guida c’è Donato Lozito, presidente del consiglio comunale che non ha mai abbandonato, assieme alle resilienti dinamiche, la casacca democristiana. Anche perché il suo padre putativo in politica si chiama Carlo Senaldi, già sottosegretario in alcuni governi della cosiddetta Prima Repubblica, solida appartenenza alla già potente e controversa corrente dorotea, attivissimo da sempre sulle sponde democratiche cristiane, fino al punto da intestarsi numerosi tentativi di far rinascere la vecchia Dc a livello nazionale.

Tentativi vissuti tra infiniti riposizionamenti e sul filo di liti giudiziarie per l’attribuzione del simbolo scudocrociato, attraverso il quale si riconosce l’identità storica e politica del partito fondato da don Sturzo. L’attivismo di Senaldi non ha mai condotto a sbocchi definitivi: il mai domo onorevole dovrà accontentarsi di un ambito ristretto, locale. Lo spirito della pretesa rinascita democristiana si è tradotto a Gallarate nella lista presentata questa mattina, sabato 15, sulla scena amministrativa. Incondizionato sostegno al sindaco uscente Andrea Cassani e, manco a dirlo, riproposizione dei principi cattolici, moderati e centristi. Come fosse la Dc, appunto. Uno spazio che il Centro Popolare Gallarate ora occupa anche per le difficoltà di Forza Italia e delle altre formazioni moderate, in questo momento penalizzate da tutto quel che si sa e costrette a rimanere a ruota della Lega e di Fratelli d’Italia, partiti sovranisti.

Sullo sfondo dei “nuovi” centristi con aderenze scudocrociate c’è ancora e sempre Carlo Senaldi. Vero, sta dietro le quinte, ma in prima linea ha mandato il figlio Guido. Con lui e con Lozito altre vecchie conoscenze del palcoscenico politico locale: uno su tutti, Carlo Bonicalzi, già assessore, ciellino riconosciuto, come Luigi Galluppi. Come altri provenienti o militanti di Cl, come Angelo Molon della scuderia senaldiana. Insomma, un florilegio di personaggi che in qualche modo intendono perpetuare una stagione politica straordinaria, trascorsa al centro di quello che un tempo fu l’Arco costituzionale e, ora, in una dimensione a suo modo inedita, che però ripropone gli ideali e i principi originari. E, dentro al centrodestra, una lista che cerca di intercettare i voti in uscita da Forza Italia e i voti della vastissima area di moderati e di cattolici che non trovano più una affidabile rappresentanza.

Consolidata la vicinanza con Noi con l’Italia, altra emanazione dello scudocrociato. Dialogo aperto in provincia di Varese con Raffaele Cattaneo, assessore regionale, convinto formigoniano e ciellino doc. Due modi di essere oggi democristiani. Uguali obiettivi: non perdere il contatto con le proprie radici, non farsi distrarre dalle sirene sovraniste. L’importante, però, sarà farsi capire dall’elettorato.

Centro Popolare Gallarate: con il centrodestra unito per vincere ancora

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