Ospedale Del Ponte, per i bambini del quinto piano Babbo Natale arriva in Vespa

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VARESE – Una finestra aperta con tanti bambini che salutano Babbo Natale: al quinto piano dell’ospedale Del Ponte, al day center oncoematologico pediatrico intitolato a Giacomo Ascoli, quelli che oggi, venerdì 18 dicembre, si sono affacciati fuori hanno visto l’arrivo di Babbo Natale con la renna. Quest’anno non è stata però la renna a trainare la slitta, ma una Vespa a portare la renna.

Una renna di due metri

Nelle vesti di Babbo Natale c’era Alessandro Pozzi, benefattore di Varese che ha cavalcato “Per Aspera”, una Vespa del 1959 con ruote da otto pollici, insieme a una renna di 2,20 metri e a quattro sacchi pieni di regali per i bambini e gli adolescenti del day center Giacomo Ascoli. Gli autori del magico addobbo sono stati Marino Bergamin, che ha lavorato sulla parte meccanica e Gianluca Biganzoli, ideatore dell’evento e scenografo per l’occasione. Non è la prima volta che Pozzi si cimenta in operazioni benefiche: nel 2018 per beneficenza ha intrapreso un viaggio in Vespa fino a Chernobyl.

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Un grande grazie

«Alessandro, e tutte le persone che lo hanno aiutato per rendere concreta la fiaba di Babbo Natale, portando allegria e speranza ai “nostri” bambini in cura al day center, sono persone generose e sensibili, che da oltre un anno con questa e molte altre iniziative analoghe forniscono un importante sostegno alla Fondazione Giacomo Ascoli», ha dichiarato il presidente Marco Ascoli. «Senza dimenticare tutti i volontari e le volontarie che, pur tra le mille difficoltà di quest’anno, sono sempre stati vicino ai piccoli pazienti; tutti noi della Fondazione Giacomo Ascoli, del day center con le famiglie dei bambini, ci stringiamo intorno al Babbo Natale in Vespa e gli gridiamo un grande grazie».

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I regali dei Vespa Club e del Basket Daverio Rams

Pozzi ha inserito i regali donati dal Vespa Club Alisca dell’Ungheria, dal Vespa Club Occhiobello di Rovigo e dal Basket Daverio Rams all’interno di quattro sacchi. Poi è salito a bordo di “Per Aspera” e ha dato inizio alla sua avventura, compiendo una serie di giri intorno all’ospedale, incitato dalle voci felici dei bambini che avrebbero voluto correre da lui se solo avessero potuto. «Quella finestra aperta è l’immagine di chi il mondo – Covid o no – spesso lo può vedere solo attraverso un vetro, a causa della sua malattia», ha ricordato Maddalena Marinoni, responsabile della Ssd oncoematologia pediatrica dell’ospedale Del Ponte. «Ma è anche il simbolo di un’apertura attraverso la quale l’amore e la solidarietà riescono a raggiungere i più fragili. Ringraziamo Pozzi e la Fondazione Giacomo Ascoli per aver regalato uno spiraglio di gioia in questa fase pandemica, che ha ulteriormente limitato i contatti e gli affetti».

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Tagliati fuori da febbraio

«Essere qui oggi è un’emozione grande, e un grande regalo», ha commentato Angela Ballerio, moglie di Marco Ascoli che all’esterno dell’ospedale Del Ponte ha incontrato Pozzi insieme a Massimo Agosti, direttore del Dipartimento Donna e Bambino di Asst Sette Laghi e della Neonatologia e Pediatria. «Sono felice di essere qui, da febbraio siamo tagliati fuori dal contatto con i pazienti e i volontari. Ci mancano terribilmente e non sappiamo quando la sala potrà riaprire».
Quattordici anni fa, dopo la scomparsa di Giacomo Ascoli per un linfoma non Hodgkin, i suoi genitori decisero di creare la fondazione con il suo nome per evitare che altri bambini si ammalassero della stessa patologia, e dare a Varese un reparto d’eccellenza per la cura del cancro infantile. Nel 2019 è stato inaugurato all’ospedale Del Ponte il day center oncoematologico pediatrico “Giacomo Ascoli”, uno spazio di settecento metri quadrati ristrutturato dall’ente benefico in accordo con Asst 7 Laghi.

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