Europa, accesso proibito. Ma il viaggio di Due Ruote per la Vita continua

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JERAGO CON ORAGO – «Quest’anno il viaggio non è fattibile. Anche perché in questo momento non si può andare negli altri Stati: non si sa cosa succederà, chissà quando verrà sbloccato tutto. Ma la raccolta fondi avverrà lo stesso». A dirlo è Alessandro Pozzi, vespista di Jerago che, trasformando la sua passione per le due ruote in un progetto filantropico, ha attraversato l’Europa per spingersi fino a Chernobyl: nel 2020 ha deciso di sostenere la Fondazione “Giacomo Ascoli”, alla quale lunedì 4 maggio donato la scheda sim necessaria per il funzionamento del robot Ivo.

Il ritorno a Varese

«Già in passato avevo sentito parlare di questo ente benefico e, desiderando aiutare un po’ tutti i progetti analoghi, dopo la Help for Children di Parma sono tornato in provincia di Varese», ha spiegato Pozzi. «Ho contattato la Fondazione, chiedendo un incontro per avere informazioni sulle loro iniziative: mi hanno parlato del loro Day Center oncoematologico pediatrico che si trova al quinto piano dell’ospedale Del Ponte. Da gennaio ho quindi iniziato con loro, dando subito il via alla raccolta fondi, che avviene attraverso la vendita all’asta di gadget e memorabilia del mondo vespistico in edizione limitata come placche da collezione, libri e, ultimamente, uno dei due caschi ufficiali prodotti in occasione dei Vespa World Days, che l’anno scorso si sono tenuti in Ungheria».

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Il robot Ivo

«L’obiettivo è finanziare la ricerca scientifica promossa dalla Fondazione Giacomo Ascoli contro il linfoma pediatrico, uno dei cancri più aggressivi che colpisce bambini e adolescenti. Elmec Informatica ha donato loro Ivo, robot formato da un tablet e un’asta montata su ruote periscopiche attraverso il quale psicologi, dietologi e volontari possono collegarsi e, comandandolo con un pc o uno smartphone, andare nelle stanze, controllare i bambini e dare loro sostegno. Insomma, il loro rapporto continua a distanza: sebbene lontani, in questo modo sono sempre presenti. La scheda sim per attivarlo è invece da parte mia: pagherò il traffico dati per tutta la durata di Ivo, che permetterà di arrivare dentro il reparto anche se, per le limitazioni da coronavirus, non si può entrare».

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Il vero viaggio

A inizio 2020 era stato lanciato il nuovo progetto benefico di “Due ruote per la vita”, che, come ogni estate, avrebbe visto Pozzi, sostenuto dalla Federazione Vespistica Italiana, dal Vespa Club Pordenone e dalla Regione Lombardia, intraprendere a bordo della Vespa d’epoca “Per Aspera” un altro viaggio da record: «L’idea era di percorrere ventimila chilometri toccando tutti gli Stati europei e andando a trovare i bambini malati delle oncoematologie che collaborano con la Fondazione Ascoli. L’iniziativa è stata però annullata per i motivi di forza maggiore che tutti conosciamo, non è possibile realizzarla. La raccolta fondi continuerà però fino a fine anno, perché la considero il mio vero viaggio, la Vespa è solo il filo conduttore».

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viaggio due ruote vita – MALPENSA24