Derivati Busto, PRL: «Già spesi 3 milioni. Perché insistere col contenzioso?»

BUSTO ARSIZIO – «L’operazione dei derivati è già costata oltre tre milioni di euro, e Busto paga e dovrà ancora pagare nel rispetto dell’originaria contrattazione. Quali le ragioni di opportunità di una nuova azione giudiziaria in Italia?». Questa, in sintesi, la domanda che il gruppo di Popolo Riforme e Libertà di Gigi Farioli rivolge all’amministrazione comunale in un’interrogazione che ha come primo firmatario Emanuele Fiore (nella foto). «È già stata richiesta una quantificazione preventiva delle spese legali da sostenersi, inerenti il giudizio promosso o da promuovere?». Come a dire, quanto ci potrà costare ancora il contenzioso con Deutsche Bank?

Il salasso

Il caso dei derivati torna a far discutere. Non tornerà ad essere dibattuto nell’aula del consiglio comunale, ma l’interrogazione a risposta scritta firmata dai consiglieri di PRL mira a fare chiarezza su alcuni aspetti della vicenda, alla luce degli ulteriori 1,66 milioni di euro che il Comune di Busto Arsizio ha dovuto pagare a titolo di acconto delle spese legali dopo essere risultato soccombente nel giudizio della High Court di Londra. «Una cifra che si va ad aggiungere al milione e mezzo di euro circa di spese per gli avvocati che hanno rappresentato Palazzo Gilardoni» fanno notare Fiore & C., ricordando un conto che ha già superato «i tre milioni di euro». Un salasso che merita di essere approfondito.

Le domande

Perché, partendo dalla considerazione che «lo studio Bonelli Erede che assisteva la Deutsche Bank Ag London, con lo studio di Londra Allen & Overy, asserisce che la causa si sia originata nel 2017», Popolo Riforme e Libertà vuole sapere «chi tra i due attori abbia promosso la causa davanti alla corte londinese e quale sia stata la motivazione per l’avvio della lite tra le parti». Le domande poi sono diverse: i consiglieri centristi vogliono conoscere «quali siano i fondamenti normativi e/o le ragioni di opportunità alla base della scelta di proporre una nuova azione giudiziaria in Italia» e sapere «con quale modalità sia stato individuato lo studio legale prescelto» per il nuovo ricorso, e ancora «se sia stata richiesta una quantificazione preventiva delle spese legali da sostenersi, inerenti il giudizio promosso o da promuovere e quale sia la posta di bilancio prevista o da prevedere, anche per la controparte in ipotesi di soccombenza» e «quale sia il Foro prescelto» per la nuova causa.

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