Antonelli candidato e Speroni lascia per protesta la segreteria della Lega di Busto

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Francesco Speroni

BUSTO ARSIZIO – Dal silenzio stampa in cui Francesco Speroni si è trincerato da alcune settimane affiora la notizia che lo storico esponente leghista sarebbe intenzionato a lasciare la segreteria cittadina del Carroccio. “Ma non sono dimissioni in senso stretto, caso mai un passare la mano” conferma il diretto interessato che, nella circostanza e solo per un attimo, rompe il mutismo politico che lo accompagna dalla sera in cui il commissario provinciale Stefano Gualandris ha messo la sezione locale della Lega con le spalle al muro: “Emanuele Antonelli (Fratelli d’Italia, ndr) sarà per la seconda volta il candidato sindaco del centrodestra: prendere o lasciare”.

Infatti, Speroni lascia. Non la Lega, alla quale è legato fin dalle origini, ma il vertice cittadino del partito. Perché cede le armi? Anche se lui non lo dice è facile pensare allo smacco subito dopo mesi di pubbliche richieste di un candidato alla poltrona più importante di Palazzo Gilardoni con la casacca del Carroccio. Speroni non ha lesinato nel tempo prese di posizione, interviste, commenti, giudizi e, a volte, intemerate per ottenere il via libera al ritorno di un rappresentante leghista nella carica di sindaco. Un pressing sostenuto da buona parte dei militanti e degli iscritti al partito che fu di Umberto Bossi, finito con un nulla di fatto a causa di logiche superiori. In altri termini, gli equilibri del centrodestra in provincia di Varese pretendono che Busto vada a un “sindaco” di Fratelli d’Italia.

Chi l’abbia deciso non si sa, ma si può sospettare. Il risultato è che le legittime aspettative di Speroni e dei leghisti locali sono state mortificate. E alla grande. Così, l’ex ministro alle Riforme , in nome dell’autonomia calpestata e in coerenza con le sue opinioni, “passa la mano”. L’ha detto lunedì sera durante il direttivo allargato della Lega, l’ha confermato a Malpensa24. Senza un commento, né un giudizio, né una spiegazione esaustiva, né una parola in più. In ottemperanza al silenzio stampa, evidentemente. Sullo sfondo c’è l’amarezza per quanto imposto: lo sbocco è una protesta mascherata, pur sempre una decisione che nasce da una umiliazione.

Passaggio di mano che equivale a sbattere la porta. Nella forma sono due procedure diverse, nella sostanza è la stessa cosa. Evitare di ufficializzare le dimissioni comporta tra l’altro che la sezione potrebbe non essere commissariata. Sempre che si trovi un sostituto di Speroni capace di garantire una successione indolore. Possibilmente qualcuno che non abbia mai palesato ostilità ad Antonelli. Già, ma chi? Di più: il problema che potrebbe nascere riguarda l’eventualità che la Lega di Busto si approcci alle elezioni con tiepidezza: vincere, far vincere Antonelli, ma non farlo stravincere. Del resto, lo schiaffo ricevuto dai capi di via Bellerio è di quelli che lasciano il segno. E le annunciate dimissioni di Francesco Speroni ne sono la conferma.

Tensione in Lega a Busto: Gualandris gela sul sindaco. Speroni va in silenzio stampa

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